Castel Rocchero, tra le colline dell’Alta Langa Astigiana e dell’Alto Monferrato, è incastonato in un territorio a vocazione enogastronomica.
Qui Guido Viotti e la figlia Bianca portano avanti la tradizione di famiglia che risale al 1969, anno della prima bottiglia perché, sottolineano: “Produrre vino di qualità è una passione che scorre nel nostro sangue da generazioni”.
Certi che l’eccellenza si ottenga da una scrupolosa lavorazione in vigna e dal rispetto nei confronti della natura e dell’uomo, nelle loro terre sono banditi i diserbanti, i fertilizzanti, i pesticidi o altri prodotti chimici che potrebbero interferire con il ciclo vegetativo della vite o la maturazione delle uve.
Proprio perché la lavorazione e la coltivazione dei vigneti è tramandata di generazione in generazione ed è all’insegna della genuinità, i concimi utilizzati sono naturali e durante la fermentazione alcolica non vengono usati lieviti esterni, ma solo quelli indigeni ai quali segue una fermentazione malolattica spontanea.
La qualità indiscussa delle etichette dipende anche dal fatto che le vinacce non sono soggette a torchiatura, i vini non vengono né filtrati né chiarificati con sostanze chimiche e il livello di solforosa utilizzato è inferiore al limite consentito dalla legge.
La Famiglia Viotti però, non solo si impegna nella “lotta integrata” ovvero la pratica di difesa delle colture, ma ha anche una passione per le sfide. Nel 2000 ha iniziato infatti a produrre l’Albarossa, la cui storia risale al 1939 quando il Prof. Dalmasso realizzò degli incroci varietali che vennero archiviati in una collezione viticola della Regione Piemonte e che non furono mai messi a dimora fino a quando Guido Viotti diede loro nuova vita.
“Avevamo due ettari di vigneti vuoti, un tempo coltivati a Dolcetto, così mio padre decise di piantare l’Albarossa, grazie anche alla vocazione dei nostri terreni e alla loro posizione” racconta Bianca Viotti, che aggiunge “Gli studenti di enologia del C.N.R. di Torino, guidati dal prof. Mannini, aiutarono mio padre ad impiantarlo e così nacquero il Piemonte D.O.C. Albarossa, il rosato Munferié e il Lù, Metodo Classico di Albarossa. Fummo i primi a credere in questo vino e attualmente stiamo commercializzando un 2015 che ha vinto la medaglia di bronzo al Decanter World Wine Award 2020”.
Oltre ad essi, l’azienda vitivinicola produce rossi come il Nizza D.O.C.G. e il Nizza Riserva D.O.C.G., il Barbera d’Asti D.O.C.G e l’Autignan (Brachetto vinificato secco), rosati come lo spumante Alta Langa Metodo Classico Rosè, bianchi come lo spumante Alta Langa Metodo Classico e, tra i vini dolci, il Moscato d’Asti D.O.C.G. e il Brachetto d’Acqui D.O.C.G.
Non mancano infine la Grappa di Albarossa e il Vermouth.
Ultimo, ma non meno interessante, ogni bottiglia Viotti Vini è un’opera d’arte, perché è arricchita da un’etichetta disegnata appositamente dall’artista Walter Pozzebon, che ne racconta la storia.
Per un piacere da gustare, ma anche da vedere e, perché no, conservare.
Viotti Vini
Strada Moirano, 3
Castel Rocchero (AT)
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