Tendere la mano… una frase semplice, abituale che ci accomuna. In questo difficile periodo, quello della pandemia, che ha coinvolto tutti e che ci ha indotto a “ZERO contatto fisico”, pensare di tendere la mano a qualcuno come familiari, amici, colleghi e conoscenti, proprio nel senso letterale della frase, era impensabile. Anche semplicemente per forma di cortesia e di presentazione nelle rare occasioni in cui si è potuto conoscere un’altra persona. A ripensarci ora, sembra incredibile di quale privazione siamo stati testimoni. Una stretta di mano, quindi il “tendere la mano” era ed è ancora una così semplice e istintiva forma di esserci e di socialità, un gesto semplice ma importante e indispensabile. “Tendere la mano” però, significa molto di più, va ben oltre la stretta di mano, significa tanto per molte persone, significa aiutare, sostenere, accudire, sollevare dal peso delle difficoltà i sofferenti. In questi termini soffermiamoci un momento su quanto accaduto, quanto provato e quanto è stato difficile, pensiamo un momento a tutte le persone che già si trovavano in difficoltà, ai più bisognosi, ai senza fissa dimora. Per loro una mano tesa faceva veramente la differenza in un periodo cosiddetto “normale”, figuriamoci nel pieno della pandemia dove anche la “semplice” stretta di mano è venuta a mancare. L’AMMP di Torino, da maggio 2015 offre un servizio gratuito di mensa serale (Spazio d’Angolo) per i senza fissa dimora, riesce a “tendere la mano” a chi chiede aiuto ogni giorno. Con l’aiuto e la tenacia di coloro che collaborano al progetto e agli stessi volontari, ogni giorno si dà nuova speranza e continuità al progetto preparando e confezionando le razioni di cibo per poi consegnarle ai bisognosi. Il servizio apre tutti i pomeriggi alle 16.00 e forse vi risulterà strano come orario per cenare, molto presto rispetto a quello a cui la maggior parte di noi è abituato, ma per loro è inevitabile dovendo poi correre a fare la coda per accedere ai dormitori. La vita delle persone senza fissa dimora è così. Troppo spesso non possono nemmeno contare su relazioni significative che allietino le loro giornate: ecco perché “Spazio d’Angolo” vuole essere un luogo di aggregazione e di scambio. Un luogo di accoglienza: un ambiente caldo in cui distribuire non solo cibo, ma anche mani tese, sguardi attenti e sorrisi gentili. Una “casa” aperta 7 giorni su 7 per 365 giorni all’anno. Uno spazio in cui potersi rifugiare non solo dal freddo e dalla fame, ma anche dalla noia, dalla disperazione e dalla solitudine; un posto dove essere accolti indiscriminatamente; perché è molto importante capire che tendere una mano… non è solo dare un pasto ma saper accogliere e ascoltare le loro esigenze. Questo progetto, inaugurato nel 2015 da monsignor Cesare Nosiglia, vede la partecipazione attiva di AMMP Associazione Maria Madre della Provvidenza ODV insieme alla Caritas Diocesana, alla Cooperativa Arco e ai Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi con l’aiuto dei tanti volontari che con gioia e passione dedicano il loro tempo e tendono le loro mani in aiuto delle tante persone in difficoltà, il progetto vive e cresce. Riprendendo le parole di Papa Francesco che nella giornata mondiale dei poveri ha detto: “Tendete le vostre mani ai poveri…”, sarà il nostro aiuto a fare la differenza, il nostro impegno a sostenere, accudire, sollevare dal peso delle difficoltà i sofferenti e aiutare il prossimo.