Marta Bassino è reduce da una stagione straordinaria, coronata dalla conquista della Coppa del Mondo in slalom gigante e della medaglia d’oro in parallelo ai Mondiali di Cortina.
Il 2021 sarà ricordato come il suo anno. Con gli sci ai piedi da quando aveva due anni, a soli diciotto anni Marta Bassino è già campionessa del mondo juniores. Due anni dopo, nel 2016, arriva il primo podio mondiale, a Sölden. La sciatrice diventa presto una delle italiane di punta in Coppa del Mondo, ottenendo il premio di miglior giovane del circuito federale. Nel 2018 il debutto ai Giochi Olimpici di Pyeongchang. Nella stagione scorsa il suo talento esplode: nel gigante di Killington arriva la prima vittoria nel massimo circuito, che fa da preludio a un prosieguo trionfale, in cui Marta va a podio in combinata, parallelo, super g e discesa libera, il che fa di lei la prima sciatrice italiana nella storia a poter vantare una toptre in Coppa del Mondo in cinque discipline diverse. Ma è nella stagione che si è appena conclusa che l’azzurra si rivela come la principessa delle nevi, con la Coppa del Mondo di specialità vinta con una gara d’anticipo e la consacrazione ai Mondiali di Cortina con il titolo nel parallelo che interrompe 24 anni di “digiuno iridato” per l’Italia femminile. Fuori dalle piste è un’instancabile lettrice di romanzi e grandi classici della letteratura, ama le escursioni in montagna, la vita all’aria aperta e passare quanto più tempo possibile con la famiglia e gli amici di sempre.
Prima di Cortina hai conquistato la scena con quattro vittorie su cinque gare di gigante ma l’ultimo e più prestigioso successo è la medaglia d’oro conquistata nello slalom parallelo. Partiamo da qui.
La medaglia ai Mondiali è stata una grande soddisfazione. L’evento in casa, a Cortina, aveva generato tante aspettative e si sentiva un po’ di pressione per il fatto che non arrivavano le medaglie per l’Italia, quindi questa vittoria è stata una liberazione dal punto di vista dello stress. Per me, però, è stata una ciliegina sulla torta le vittorie in gigante sono quelle che in realtà ho vissuto di più, nella Coppa del Mondo è racchiusa un’intera stagione. La medaglia è una piccola cosa in confronto a tutto il percorso fatto prima.
Cosa spinge la sciatrice azzurra dell’anno, a 25 anni compiuti da poco, a far sempre meglio?
Diciamo che io ho avuto un percorso abbastanza naturale, di crescita graduale, di anno in anno sono sempre riuscita a costruire qualcosa in più e a migliorarmi. Quest’anno è vero, è arrivato tanto, ma io riparto sempre da questo percorso e da quanto fatto di buono, anche se riconfermare i risultati raggiunti quest’anno non è facile. Riparto comunque sempre dal lavoro.
Ora però la fine della primavera per te significa vacanza. Sappiamo che ami il mare…
Sì, staccherò per un po’ la spina e interromperò la preparazione atletica per poi riprenderla fra qualche settimana. Ho proprio bisogno di fermarmi: per arrivare pronta alle prime gare di ottobre già a inizio estate si inizia con la preparazione. E le gare finiscono a metà marzo, quindi la stagione è lunga. Il defaticamento post gare l’ho finito qualche giorno fa a Livigno. Ho ancora qualche impegno legato a sponsor e media, che rimandiamo sempre a fine stagione e poi parto per il mare e il caldo, per non pensare a niente. Andremo all’estero perché in Italia fa ancora un po’ freddo. A fine estate, però, mi piace fare qualche toccata e fuga vicino a Ventimiglia, dove abbiamo una casa di famiglia.
Qual è stata in questa stagione la gara della svolta?
Sono partita subito con una vittoria nella prima gara di stagione di gigante, ho rivinto e dopo sono caduta. Quando ho rivinto le due gare del weekend a Kranjsca Gora. Quello è stato emotivamente il momento più forte per me: sono state due vittorie in due giorni e non mi era mai capitato. Da lì sapevo che ero prima e avevo il pettorale rosso nella classifica di gigante e naturalmente volevo tenermelo fino alla fine. Arrivando quarta a Jasna, poi ho vinto la Coppa con una gara di anticipo.
Qual è la sciatrice a cui più di altre ti ispiri?
Ho sempre ammirato molto Anna Fenninger che ha smesso da poco. Negli anni in cui sono entrata in Coppa del Mondo lei sciava fortissimo. Mi ricordo che era brava in gigante ma vinceva anche nelle altre discipline. In generale, cerco sempre di guardare chi fa bene e scia meglio, per farlo un po’ mio e migliorarmi.
Come atleta indubbiamente questo è quello che si dice un bel momento. Come persona oggi sei felice?
Io sì. Vivo sempre qui nel mio paese a Borgo San Dalmazzo, nel cuneese. E sì, sono felice. (il tono è così netto e fiero da non lasciare alcun dubbio, ndr).
Crescere in una località così e in una famiglia di sciatori ha dato i suoi frutti.
Ho studiato al liceo sportivo di Scienze Sociali di Limone, nella sede distaccata della scuola che è a Cuneo. Qui ho potuto studiare e sciare allo stesso tempo. Sono cresciuta immersa nella natura e sono sempre stata abituata ad andare in montagna, cosa che mi piace tuttora. Ho vissuto un’infanzia normale, da bambina tranquilla, giocavo molto
con mio fratello all’aria aperta.
I giovani come te si stanno battendo tanto per salvare l’ambiente, cosa ne pensi?
È giusto. Ci siamo accorti tutti che c’è bisogno di un cambiamento e se noi giovani ci impegniamo in prima persona possiamo fare la differenza ed è giusto farlo proprio adesso per le generazioni future. Se penso ai nonni, loro hanno lottato per un futuro migliore, ecco noi dobbiamo fare altrettanto. Nel mio piccolo mi presto volentieri per sostenere messaggi green perché lo sento proprio mio l’amore per la natura.
Anche mangiare bene è un bel messaggio. Come fare sport.
Non fatico a mangiare bene perché non sono molto golosa. Non mangio troppi dolci, mi piace solo il gelato. Sono più per un buon primo piatto salato.
Quando non fai sport e sei sul divano cosa fai?
Leggo molto e di tutto e guardo le serie in tv. Quest’anno mi sono appassionata a Bridgerton. Non vedo l’ora che esca la seconda stagione. Ascolto anche la musica, mi piace Ultimo. Sono stata ai suoi concerti. Mi manca la musica dal vivo. Noi siamo stati più fortunati dei musicisti, non ci siamo mai fermati, anche con nuove regole abbiamo potuto fare il nostro lavoro e per questo non possiamo lamentarci.
Le Olimpiadi sono ancora lontane, mi riferisco ai Giochi di Milano Cortina del 2026, oppure è bene pensarci?
Per me è presto, prestissimo. So che le Olimpiadi ci sono ma sono abituata a vivere di giorno in giorno, se non di stagione in stagione. Prima di arrivarci c’è ancora molta strada da fare.
Leggo un po’ di scaramanzia nella tua risposta.
No, non sono scaramantica, non ho oggetti porta fortuna e non credo nella cattiva sorte.
Siamo ancora decisamente lontani ma pensi mai a come sarà il tuo futuro a fine carriera?
Per qualche anno mi piacerebbe sciare ancora… (ride, ndr). Il mio futuro lo immagino con una famiglia e tanti bambini, una casa fissa in un unico posto dove per casa si intende lavorare vicino a casa. Tornare a casa dopo una giornata di
lavoro è l’unica cosa che mi manca.