L’arredatrice risponde – Marzo


A cura di Silvia Tagliafierro: Titolare di Eurom Arredamenti, collabora con la nostra rivista per fornire ai lettori consigli e idee sull’arredamento della casa, interior design, riorganizzazione degli spazi interni, garantendo professionalità e creatività.

Barbara B. ci chiede un suggerimento su come recuperare privacy in casa ora che sia lei che il marito si trovano periodicamente a lavorare in smart working. La casa infatti ha un’ampia zona giorno dove ora sono state sistemate alla meglio un paio di postazioni di lavoro che però sono antiestetiche e poco funzionali.

L’anno passato ha radicalmente modificato le abitudini di molti di noi e ha riportato la casa al centro della nostra quotidianità. Questo ha creato l’esigenza di ritrovare degli spazi di privacy, perché ora in casa trascorriamo anche la nostra giornata lavorativa o scolastica. Il mio suggerimento è quello di creare delle separazioni, magari movibili, che permettano di trasformare l’ambiente esistente anche solo temporaneamente. Via libera dunque a paraventi e separé, se quel che serve è una separazione momentanea, oppure si può lavorare con librerie bifacciali che dividano gli ambienti più grandi in porzioni dedicate o ancora si possono nascondere delle zone di lavoro all’interno di armadi o mobili soggiorno. Per ognuna di queste soluzioni il mio consiglio è di rivolgersi comunque ad un arredatore che, vista una planimetria e qualche foto dell’ambiente, dopo una chiacchierata che gli permetta di comprendere le esigenze effettive della famiglia, possa suggerire la soluzione più idonea.

Tiziana N. sta per affrontare un progetto di ristrutturazione e il dubbio più grande riguarda lo stile da dare alla sua prossima casa. Ci chiede un consiglio su come scegliere qualcosa che “non mi stanchi dopo poco tempo, ma che allo stesso tempo abbia un carattere e mi rappresenti”.

Cara Tiziana, bravissima! Questa è la domanda giusta da cui partire e che deve guidare le vostre scelte. Nei molti anni in cui ho aiutato le persone ad arredare casa ho visto tante volte commettere due tipi principali di errore. Il primo è quello del “Neutro”, scegliamo tutto con toni neutri – pavimenti, rivestimenti, tinte murali e colore degli arredi – e otteniamo una casa spenta, priva di personalità, di calore e di quell’armonia che deriva dai giusti contrasti. Il secondo è quello del “Vivace”, ogni stanza ha un colore diverso, gli arredi non sono coordinati per stile e finiture, ci si lascia guidare solo da quel che cattura l’occhio senza una visione d’insieme del progetto. In questo caso l’effetto è cacofonico, segue il colore di moda in quel momento e ugualmente non emerge una personalità o un carattere definito. Il mio consiglio è dunque quello di procedere per piccoli passi, dalle scelte macro (pavimentazioni, colore e forma dei serramenti), alle scelte sull’arredo dei singoli ambienti, per finire ad analizzare anche i dettagli (dove metterò quel quadro o tappeto che voglio conservare o quello che vorrei acquistare, ad esempio). Per far questo possono essere utili le moodboard, delle tavole sulle quali inserire le immagini di quel che ci piace e ci ispira, le finiture scelte e qualche foto di quel che vogliamo tenere o acquistare. Ci permettono di avere da subito una visione d’insieme del progetto e di capire quali abbinamenti ci rappresentano al meglio.