L’arredatrice risponde – Giugno


A cura di Silvia Tagliafierro: Titolare di Eurom Arredamenti, collabora con la nostra rivista per fornire ai lettori consigli e idee sull’arredamento della casa, interior design, riorganizzazione degli spazi interni, garantendo professionalità e creatività.

Cristiano B. ci chiede un consiglio sul tipo di piano cottura da inserire nella sua nuova cucina, vorrebbe un piano ad induzione ed è indeciso se sceglierne uno con cappa integrata.

piani cottura ad induzione stanno rapidamente conquistando il mondo cucina per i molti vantaggi che offrono rispetto ai fuochi tradizionali: possibilità di regolazione più precisa del calore per ogni esigenza di cottura, estrema facilità di pulizia,
possibilità di estendere le zone di cottura per utilizzare accessori come vaporiere o piastre teppanyaki per cotture in puro stile orientale. L’utilizzo della cappa integrata nel piano trova invece ancora qualche resistenzaq uindi vediamo insieme quando è consigliabile utilizzarla. Le soluzioni in cui il piano cottura è collocato sull’isola sono senza dubbio le candidate ideali. Si evita infatti l’ingombro visivo delle cappe ad isola ed è possibile pensare ad una soluzione filtrante per evitare di avere tubazioni da far passare sotto il pavimento. Le soluzioni più recenti inoltre sono estremamente compatte e permettono di sfruttare la maggior parte dello spazio della base sottostante. Quando ci troviamo a parete il piano con cappa integrata ci permette di evitare di perdere uno spazio pensile per l’inserimento della cappa ed è ancora più semplice predisporre un collegamento a tubazioni esterne nel caso si voglia optare per una versione aspirante canalizzata. L’unico neo dunque riguarda la sostituzione del vecchio piano cottura in cucine già esistenti, poiché spesso la base collocata sotto i fuochi non consente l’inserimento di questo tipo di piano se non con interventi di falegnameria.

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Stefania R. sta per cambiare casa e ci chiede un consiglio su come attrezzare l’armadio per recuperare spazio.
Cara Stefania bisogna lavorare su più fronti! Prima di tutto è necessario capire quali sono le abitudini tue e della tua famiglia: siete abituati ad appendere molto o piuttosto a piegare i capi? Già questa discriminante ti può aiutare a capire se necessiti di maggiori ripiani e cassettiere all’interno dell’armadio o di più appenderia. Nel caso dei capi piegati ti consiglio inoltre di optare per zone con ripiani vetro che consentono di minimizzare l’ingombro del ripiano stesso e anche di far passare più luce tra un ripiano e l’altro per individuare più velocemente quel che si sta cercando. In secondo luogo nel progetto di una casa occorre pensare che un solo armadio non basta. Bisogna organizzare bene gli spazi per la biancheria, per le scarpe e magari anche per il ripostiglio se la casa non ne è provvista. Per queste esigenze, via libera dunque ad armadi al centimetro (oggi moltissime aziende li realizzano senza sovrapprezzi) da inserire nelle rientranze, nei corridoi usando una profondità ridotta attorno ai 40 cm, negli antibagni e magari anche nelle zone di ingresso se la planimetria lo consente. Non dunque un unico armadio che a volte rende la camera da letto soffocante, ma tante soluzioni progettate sulle vostre esigenze che vi regalino una casa sempre in ordine e con un posto per ogni cosa.

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