Islanda – Terra di ghiaccio, fuoco e terme


Posizionata lassù, a sud del Circolo Polare Artico, più vicina alla Groenlandia che agli ultimi avamposti d’Europa, l’Islanda è la seconda isola più grande del nostro continente dopo la Gran Bretagna.

Fino a pochi decenni fa era un viaggio impervio, per pochi avventurosi estimatori, mentre negli ultimi anni è diventata un’ambita e frequentata meta turistica. Merito senz’altro di una maggior frequenza dei voli aerei, alcuni anche low cost, e di una ricettività in crescita che consente oggi di immergersi nelle bellezze naturali dell’isola.

 

L’aspro paesaggio del
canyon di Fjadrargljufur.

Le stesse bellezze che colpirono sicuramente anche i primi esploratori dell’antica popolazione dei norreni, sbarcati casualmente sulle sue coste nel IX secolo. Secondo la versione tramandata dal Landnámabók, il manoscritto anonimo sull’insediamento nell’isola: «Si dice che alcuni uomini partirono dalla Norvegia alla volta delle isole Fær Øer. […] Ma questi si spinsero troppo a ovest in alto mare e lì trovarono una terra molto estesa. Dopo essere sbarcati in un fiordo sulla costa orientale, scalarono un monte elevato e si guardarono attorno, in lungo e in largo, per osservare se c’era traccia di fumo, o qualsiasi altro indizio [ndr. che indicasse loro] se quel territorio fosse abitato, ma non riuscirono a vedere nulla di tutto questo. Nel periodo autunnale fecero vela per le isole Fær Øer e quando ritornarono era caduta molta neve ricoprendo le montagne, motivo per cui battezzarono quella terra Snaeland».

Un nome gelido che evoca la neve e il ghiaccio, tradotto poi nell’islandese Ísland.

 

Ricoperta da ghiacciai per il 10% della sua superficie, la terra dell’Islanda è composta da rocce di origine vulcanica. Gran parte del suo territorio è occupato da montagne che raggiungono discrete altezze (il monte più alto è l’Hvannadalshnjúkur e raggiunge i 2.119 metri) ed è caratterizzato da vasti altopiani. I picchi innevati e i deserti di lava convivonocon: vulcani attivi, i famosi geyser enumerose sorgenti termali che hanno fatto guadagnare all’Islanda l’appellativo di “isola di ghiaccio e di fuoco”.

Sull’isola nordatlantica ci sono infatti circa trenta aree ad alta temperatura. Questa energia geotermica viene utilizzata per produrre elettricità e per alimentare gli impianti di riscaldamento. Ma è anche diventata un’attrattiva turistica per locali e forestieri. Molte aree ospitano infatti degli stabilimenti termali dove trovare ristoro durante il viaggio e al termine delle esplorazioni. A bordo delle vasche, naturali o create dall’uomo, è possibile godere delle chiare notti estive o dell’Aurora Boreale danzante nel cielo.

Vista aerea del
vulcano Fagradalsfjall.

BLUE LAGOON

L’area geotermale di Blue Lagoon situata nella
penisola di Reykjanes, a circa 39 km
dalla capitale Reykjavík.

La stazione termale più conosciuta dell’Islanda è senz’altro la Blue Lagoon, a una quarantina di chilometri dalla capitale Reykjavík.

Il centro di benessere rappresenta infatti una delle attrazioni turistiche maggiormente visitate. A colpo d’occhio le vasche compongono un quadro di grande impatto perché sono perfettamente integrate nell’ambiente, tanto da non sembrare che la laguna sia stata creata artificialmente nel 1976 grazie all’acqua di scarto delle turbine del vicino impianto geotermico di Svartsengi.

Attraverso un sistema di canalizzazioni, l’acqua delle numerose piscine si rinnova ogni due giorni e ha una temperatura media di 38°C. La sua composizione è: 70% acqua salata dell’Oceano e acqua dolce per il restante.

Il nome è dovuto al colore azzurrino della superficie, dovuto alla presenza di silice, calcare, zolfo e da un’alga verde-azzurra (chiamata Cyanobacteria e dalle importanti proprietà cosmetiche e curative). È una vera macchia irregolare che si apre e dilaga nella scura roccia basaltica creando un contrasto di forte impatto visivo.

 

La spa è aperta tutto l’anno, con biglietti differenziati a seconda del tipo di ingresso. La scelta è tra: Standard, Comfort, Premium e Luxury. Vi possono accedere anche i bambini con un minimo di due anni (purché dotati di braccioli per galleggiare), e fino ai 13 anni l’ingresso è gratuito. La struttura costruita intorno alle piscine è futuristica, nonché completa di tutti i comfort. Sono presenti saune e bagni turchi, zone relax, massaggi rilassanti e maschere di fango, shampoo e balsamo. Bar, ristoranti e anche hotel di lusso sono pronti ad accogliere ogni giorno decine di persone per far vivere ai visitatori un’esperienza immersiva.

Per questo motivo (e per non dover sostare in lunghe code in attesa di entrare) è meglio effettuare la prenotazione on line, anche se si programma la visita in bassa stagione e durante un giorno feriale.

 

SECRET LAGOON

Lo straordinario spettacolo delle Cascate
di Gullfoss, che fanno parte della rotta turistica
del Golden Circle.

Il Cerchio d’Oro è un percorso turistico di circa 300 chilometri che parte da Reykjavík e raggiunge gli altopiani nel sud dell’Islanda prima di ripiegare nuovamente verso la capitale.

È l’area in cui si concentrano le maggiori attività legate al turismo. Il percorso turistico circolare porta a visitare: Þingvellir, un Parco Nazionale tra due placche tettoniche con oltre un millennio di storia; Gullfoss, la cascata più famosa del paese; l’area geotermica di Geysir, rinomata per le sue sorgenti termali esplosive. Poiché il tempo della visita si esaurisce in mezza giornata, è possibile dedicarsi senza fretta all’immersione termale della Secret Lagoon.

Situata nel piccolo villaggio di Flúðir, in realtà questa laguna ha di segreto soprattutto il nome poiché già a inizio Novecento era una scuola di nuoto. Caduta in disuso negli anni ‘50, la sua riapertura è avvenuta soltanto nel 2014 ed è stata mantenuta il più possibile naturale nel rispetto dei costumi locali. Infatti, a differenza di altri centri termali, la Secret Lagoon non offre saune, bagni di vapore o massaggi. Sul posto è presente un semplice bistrò che serve snack e bevande, ma nessun piatto caldo. Si tratta di una delle piscine più antiche dell’isola: fu costruita nel 1891 e oggi come allora consente di ammirare lo spettacolo di un piccolo geyser che, ogni pochi minuti, spruzza acqua calda e rende la temperatura costante attorno ai 39°C.

 

FONTANA

Laugarvatn in islandese significa “lago delle sorgenti calde” perché è ricco di fuoriuscite di vapore acqueo, ad alta pressione e alta temperatura, dal terreno. Questi soffioni boraciferi emergono da spaccature e possono raggiungere temperature di 230°C. Nel lago si trova anche una sorgente di acqua bollente, fino a 95°C, vicino alla quale è stato costruito il Centro Termale Fontana. Conosciuta già nel Medioevo, questa spa venne aperta nel 1929 ed è tra le più storiche dell’isola.

Nonostante ciò mantiene dimensioni contenute, senza rinunciare ai servizi. Gli ospiti possono infatti deliziarsi con il bagno turco e la sauna, bagnarsi nelle tre piscine collegate tra di loro e dalle temperature differenti, oltre a provare l’esperienza dei bagni di vapore naturali. La loro particolarità è infatti il vapore che fuoriesce dalla terra, passando attraverso delle griglie sul pavimento. E dopo i trattamenti, i più audaci possono cimentarsi in un bagno corroborante nelle acque del lago, nelle zone più fredde dove i vapori sono diluiti dalle correnti.

Il centro termale è una moderna e funzionale struttura che non deturpa il panorama, ma anzi permette di goderne in tutta la sua straordinarietà.

 

MÝVATN NATURE BATHS

La grotta lavica di Grjótagjá.

La laguna di Mývatn Nature Baths è situata nel nord-est del paese ed è stata creata dall’uomo sfruttando una vicina sorgente geotermale. Infatti, la tipologia di paesaggio ricorda quello della Blue Lagoon con acque azzurre a contrasto delle scure rocce laviche. La spa è stata aperta nel 2004 ed è subito diventata un gioiello di questo angolo d’Islanda. L’acqua sgorga a 2500 metri di profondità e quando raggiunge la superficie ha una temperatura di 130°C, anche se nelle piscine ha il godibile calore dei 36-40°C. Per la presenza di numerosi minerali, tra cui i silicati, ha un effetto terapeutico sulla pelle e sulla mente.

Nei pressi, a 45 minuti di strada, si trova una piccola grotta lavica. È la Grjótagjá, da cui sgorgano alcune fonti termali. Fino al 1970 la popolazione del luogo vi si immergeva, ma le eruzioni vulcaniche degli anni ‘70 e ’80 hanno portato la temperatura dell’acqua a oltre 50°C. Seppure il calore sia ora diminuito, immergersi non è ancora agevole. Però è un luogo talmente particolare e suggestivo da essere scelto come location per i film fantasy. Non per niente vi è stata girata una parte del quinto episodio della terza stagione della serie televisiva “Il Trono di Spade”. Perciò merita senz’altro una visita.

 

ALCUNI CONSIGLI PER LE TERME ISLANDESI

Bisogna sapere alcune cose prima di recarsi in uno stabilimento termale islandese. Come:

  1. prenotare in anticipo.

Alcune spa, tra cui la Blue Lagoon e Mývatn, sono sempre molto richieste e i posti si esauriscono rapidamente. È meglio perciò pianificare in anticipo la visita e acquistare on line i biglietti di ingresso, senza dover aspettare (magari per ore) una fascia oraria disponibile;

  1. fare la doccia.

Non tutte le terme sono dotate di impianti depurativi, perciò è obbligatorio lavarsi prima di accedervi per eliminare il naturale sporco della pelle. Mentre è altamente raccomandato sciacquarsi anche dopo, per togliere i sali minerali;

  1. trattamento del costume da bagno.

Bisogna tenere a mente che le acque particolarmente ricche di minerali compromettono il tessuto dei costumi da bagno. Diventa importante perciò sciacquarli in modo accurato al termine del soggiorno nelle terme, oppure indossare un capo a cui non si tiene. Nella maggior parte delle terme islandesi i costumi da bagno sono in vendita oppure in affitto. Così come le cuffie per la doccia, gli accappatoi e le ciabatte;

  1. prestare attenzione ai capelli.

I sali minerali possono danneggiare i capelli, seccandoli e rendendoli ingestibili per

alcuni giorni. Gli staff delle terme raccomandano di indossare una cuffia per non bagnarli. Chi non avesse intenzione può però proteggerli in modo appropriato bagnandoli e ricoprendoli di balsamo prima di entrare nelle vasche; invece al termine delle immersioni è bene lavarli con cura e idratarli con una crema;

  1. togliere i gioielli.

Per due motivi: l’acqua geotermica potrebbe danneggiarli e se cadessero nelle acque poco limpide delle piscine sarebbe difficile ritrovarli;

  1. bere molta acqua.

Le immersioni nelle vasche termali, le saune e i bagni turchi possono disidratare il nostro corpo, perciò è bene restare idratati bevendo acqua, anche del rubinetto;

  1. rilassarsi.

I biglietti non hanno una scadenza oraria quindi si può rimanere dentro le terme quanto si vuole e desidera, prendendosi tutto il tempo per esplorarle e rigenerarsi.

Un’altra immagine di grande effetto
della grotta di Grjótagjá.

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