Effettivamente è proprio così, da alcuni anni è in atto un cambiamento epocale del sistema economico legato all’ambiente e ci si sta rendendo conto che non si può più andare avanti come prima. Il cambiamento climatico non è più un problema futuro ma sta accadendo proprio ora.
Il mondo si sta trasformando molto velocemente e chi non se ne rende conto è fuori dal mercato e non può più tornare indietro. Dopo la crisi del 2009, il degrado ambientale e la crescita delle diseguaglianze a livello mondiale, ci si è finalmente accorti che l’attuale modello di sviluppo economico non è più sostenibile.
Noi di Plus Magazine ne abbiamo parlato con il Professor Enrico Giovannini, portavoce di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) già presidente di ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e componente della Commissione dell’ILO per il Futuro del Lavoro. Nell’intervista di pag. 6 ci conferma che l’economia sostenibile è l’unica degna di essere promossa e ci descrive anche le iniziative intraprese in Italia.
Ebbene, anche i leader delle principali multinazionali americane hanno confermato l’interesse per l’argomento, passando da una generica promessa di ‘essere più buoni’ alla firma di un inedito accordo, proprio nello scorso mese di agosto, che prevede come primario obiettivo la creazione di valore per tutti i soggetti coinvolti (i cosiddetti stakeholder) e la società nel suo complesso, prendendo per la prima volta le distanze dal mantra della massimizzazione dei profitti dei soli azionisti.
Si tratta di fare impresa, viene proclamato, con lo scopo di ‘portare valore ai clienti’, ‘investire nei dipendenti’, ‘supportare le comunità in cui operano’, ‘trattare in modo etico i fornitori’ e ’proteggere l’ambiente adottando politiche sostenibili’.
Sicuramente non c’era bisogno degli Americani per ricordare che dignità e rispetto per chi lavora e per l’ambiente sono le basi per ottenere risultati migliori a lungo termine, ma la novità sta nel fatto che sia stato stilato un documento e sia stato reso pubblico; e quando c’è un impegno pubblico, è molto più probabile che venga perseguito.
Inoltre questo decalogo è anche una reazione nei confronti del governo americano perché quando Trump non firmò gli accordi di Parigi sul clima le prime a protestare furono proprio le multinazionali che lavoravano sull’energia.
La responsabilità sociale delle imprese non è certo una novità e grandi passi avanti sono stati fatti ma c’è ancora molto da fare a livello globale perché lo Sviluppo Sostenibile entri veramente nelle agende che contano.