Festival Internazionale dell’Economia di Torino 2023


Si è chiusa il 4 giugno la seconda edizione del Festival dell’Economia di Torino dedicata al tema: “Ripensare la globalizzazione”. Grande successo di pubblico che ha avuto modo di interagire con economisti, scienziati, storici e studiosi di varie discipline.

Un programma denso di incontri che ha visto confrontarsi sul tema di quest’anno, “Ripensare la globalizzazione”, studiosi provenienti dai più prestigiosi centri di ricerca di tutto il mondo: 278 ospiti tra cui 43 relatori internazionali, 4 premi Nobel e poi giornalisti, storici, analisti e rappresentanti autorevoli delle istituzioni italiane ed europee.

Tanta partecipazione da parte del pubblico che, come tradizionalmente accade al Festival, ha potuto dialogare direttamente con i protagonisti dei 116 incontri svoltisi nei 4 giorni. Ottima la copertura con la presenza de La Stampa, Rai News 24, Rai Radio 1, Rai Radio 3.

Tutto esaurito nella maggioranza degli eventi, le lunghe file all’ingresso delle sale testimoniano che la strada imboccata da questa seconda edizione sia quella giusta.

In particolare, segnaliamo nel giorno dell’inaugurazione presso il Teatro Carignano il dialogo tra Tito Boeri, Direttore Scientifico del Festival e Michael Spence, professore emerito e vincitore del Premio Nobel per le Scienze Economiche nel 2001. Transizione verde, passaggio di testimone ai mercati emergenti, trasformazione digitale e rivoluzione delle scienze biomediche sono stati solo alcuni dei temi trattati.

Michael Spence ha sottolineato come “Il mondo che vediamo è molto difficile da gestire e da navigare. Se prendiamo l’esempio dei dati, questi vengono regolamentati in Europa e in Cina, mentre gli Stati Uniti si muovono un po’ nel buio. Una compagnia internazionale si può dunque trovare non soltanto in situazioni che sono in conflitto, ma in situazioni in cui è impossibile rispondere a tutti i regolamenti locali. Allora la domanda è: cosa faranno? Verranno probabilmente portati in tribunale, ma sono bravi a riorganizzare la loro architettura in maniera tale da adattarsi. Quello che fanno è suddividersi: la parte americana risponde alla legislazione americana, mentre gli altri a un’altra legislazione: questo non è efficiente”.

Nel pomeriggio della prima giornata presso il grattacielo Intesa Sanpaolo è stato presentato il Secondo Rapporto sul mondo post globale: dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza. Il rapporto ha come scopo comprendere e cercare delle vie d’uscita dalla frattura globale causata dalla crisi finanziaria del 2008-2009, dall’abbandono parziale delle regole del libero mercato, dalla difficoltà nella realizzazione di progetti verdi e dal rientro all’interno dei confini nazionali di molte industrie globalizzate.

Appuntamento all’edizione 2024 che si svolgerà sempre a Torino dal 30 maggio al 2 giugno.

Questo il commento di Tito Boeri, direttore scientifico del Festival a chiusura dell’evento:
“Ho visto tantissimi giovani nelle sale, una partecipazione non solo attenta ma anche attiva, con domande poste dal pubblico di grande qualità. Ho letto in molti colleghi la voglia di divulgare, di raccontare in maniera accessibile a tutti non solo i risultati delle loro ricerche, ma anche il metodo, sempre rigoroso, con cui è stato possibile conseguirli. Tutto questo, assieme alla meravigliosa accoglienza di Torino, ci dà ragione di tanti sforzi e ci fa guardare con fiducia alle prossime edizioni del Festival.”

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