Dal vetro al super-vetro. Sbagliando si scopre


Alcuni ricercatori dell’università della Pennsylvania, impegnati nello studio dei vetri, avrebbero individuato una “nuova fase liquida” del vetro, una sorta di nuovo materiale.
A riportare questa notizia è il sito di divulgazione scientifica Science Alert, che parla di una nuova scoperta nel campo dei vetri super-sottili, generalmente usati per i display Oled.
Si tratta dei display a colori che usiamo un po’ tutti e che hanno la capacità di emettere luce propria, al contrario di quelli a cristalli liquidi, che hanno bisogno di una fonte di luce esterna.
La scoperta, che se confermata avrebbe importanti implicazioni, è stata segnalata dagli stessi ricercatori impegnati da anni in esperimenti sui vetri sottili e ad alta densità e sarebbe avvenuta sostanzialmente per caso.
“Il vetro è un tipo di materiale molto speciale che si forma tipicamente quando un liquido si solidifica”, si legge su Science Alert.
Nel caso del vetro ultrasottile, questa transizione può essere difficile da gestire senza incorrere in problemi tecnici, come la cristallizzazione. I vetri sottili mantengono infatti le loro proprietà liquide in una misura maggiore rispetto al normale, il che può portare ad una certa instabilità e degradazione.
Per questo in alcuni vetri, invece di raffreddare un liquido, è stata utilizzata una tecnica nota come “deposizione chimica da vapore”, in cui un gas viene trasformato direttamente in un liquido; è stato proprio nel corso di questo processo che i ricercatori americani hanno notato un prodotto differente.

“Spingendo i materiali – in questo caso il vetro – ai limiti, possono accadere cose strane, come la scoperta di una fase liquida precedentemente sconosciuta”, prosegue il sito che riporta la notizia.
In particolare, in questo nuovo studio che verrà pubblicato anche sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori hanno registrato come questo processo – che ridurrebbe effettivamente alcune proprietà liquide del vetro sottile, rendendolo più stabile – abbia invece permesso l’individuazione di una “nuova fase liquida, diversa da quella osservata normalmente durante la produzione di questo tipo di vetro”.

Fondamentalmente, la fase liquida appena scoperta genererebbe un vetro sottile più stabile e più denso di altri materiali
simili: un processo che potrebbe aprire a diversi modi di utilizzo.
“Ci sono molte proprietà interessanti emerse praticamente dal nulla”, ha affermato Zahra Fakhraai – fisico dell’Università della Pennsylvania a capo della ricerca – definendo il ritrovato “un vero e proprio tipo di materiale nuovo”. Esperimenti successivi hanno confermato la composizione di singole molecole in una struttura che “non era un cristallo ma qualcos’altro”.
I due materiali hanno strutture distinte, così come il grafene e il diamante, che pur essendo entrambi solidi fatti da molecole di carbonio, si presentano in forma assai diversa tra loro. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe significare che in un futuro prossimo sarà possibile produrre vetri ultrasottili con una densità più elevata, in alcuni casi superiore al cristallo.
“Se anche le relazioni struttura-proprietà verranno comprese potremo progettare meglio e affinare le future ricerche. La nostra speranza è che questa comprensione motivi più applicazioni e una migliore capacità di progettare vetri super-sottili con proprietà migliorate”, ha affermato Fakhraai.
Facile immaginare quali sviluppi potrebbe avere una scoperta di questo genere, visto il massiccio utilizzo di schermi che facciamo ogni giorno nelle più diverse occasioni, dal lavoro allo svago alla casa, senza contare le innovazioni che ne potrebbero discendere. Interessante e affascinate pensare anche al fatto che, come a volte accade ed è già accaduto nel passato, nel ricercare un determinato risultato scientifico, l’uomo si trovi improvvisamente tra le mani qualcosa di nuovo ed inaspettato. Se a volte possono essere un’arma o un virus letali, fortunatamente, non sempre è così.


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