Bruno Barbieri – Il mio ingrediente segreto? Non fermarmi mai.


Sette Stelle Michelin all’attivo, giudice di “MasterChef Italia” dal 2011 e protagonista di “4 Hotel” su Sky Uno. Bruno Barbieri ha il dono di trasformare in successo ogni suo progetto.

Nella sua lunga carriera ha aperto ristoranti di eccellenza, ha cucinato anche per Andy Warhol, ha girato il mondo ed è diventato una delle celeb più acclamate della televisione. Autore di numerosi libri di food, la sua ultima pubblicazione è “Domani sarà più buono” edito da Mondadori e dedicato alla lotta allo spreco in cucina e al riutilizzo delle materie prime, temi cari allo Chef Barbieri e di cui si fa portavoce anche attraverso i suoi canali social. Tra i testi che portano la sua firma anche “Cerco sapori in piazza Grande. 70 ingredienti per 70 ricette” dove torna alle origini del gusto guidandoci in un viaggio gastronomico tra gli ingredienti che ha assaggiato e utilizzato nel corso della sua carriera e “Squisitamente senza glutine” in cui propone una cucina che è un inno alla convivialità e che non penalizza nessuno, ma esalta gli alimenti consentiti trasformandoli nei protagonisti della tavola. Poliedrico e amante delle sfide, non solo è protagonista di format televisivi di successo, ma nel 2021 ha anche esordito nel cinema con “Sosia – la vita degli altri”, il docu-film diretto da Salvo Spoto e co-prodotto da REALIZE NETWORKS, la Talent Agency più importante nel mondo del food. L’opera è stata premiata come Miglior lungometraggio nell’ambito della V edizione del Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento, ha ricevuto il premio GlobusMagazine al Festival State aKorti XIV e numerosi altri riconoscimenti. Poiché il successo non lo ha allontanato dalla realtà, da anni Bruno Barbieri è anche il volto di Fondazione ANT Italia Onlus, la più ampia realtà non profit del paese per l’assistenza medica specialistica domiciliare gratuita ai malati di tumore e la prevenzione oncologica. Lo scorso Natale, oltre al panettone, è stato possibile acquistare, in anteprima assoluta, l’ultimo libro di Bruno Barbieri “Cucina con me!” con all’interno 50 ricette e 12 menù oltre ad una speciale prefazione di Giuliano Sangiorgi. Il testo esce nel 2022, ma lo chef ha deciso di stamparne e autografarne alcune copie in esclusiva per ANT.

Quando è nata la passione per la cucina?
La mia infanzia mi ha portato sino a qui. Sono cresciuto in un mondo ovattato legato al cibo. Ho vissuto sopra le colline di Sasso Marconi, un piccolo paradiso vicino a Bologna. Sono figlio di contadini e producevamo tutto in casa. La nonna, che era la perpetua del prete del paese, ha capito che cucinare era la mia strada e mi ha insegnato molto. Non a caso mi sono diplomato alla scuola alberghiera di Bologna.

Ripercorriamo le tappe fondamentali della tua carriera?
Amavo viaggiare: mio padre ha vissuto a lungo in Spagna e mia madre in Italia per cui il viaggio è da sempre nella mia anima. Ho iniziato la carriera facendo il cuoco sulle navi da crociera, un modo per conoscere le culture culinarie di diverse nazioni. Lavorando nei ristoranti, invece, ho incontrato grandi chef e ho capito che incamerare dati era fondamentale. Non parlavo, ma vedendoli lavorare cercavo di imitarli e di capire la loro filosofia pensando che un giorno sarebbe stato il mio momento. Igles Corelli è stato il mio mentore: insieme abbiamo cambiato il mondo del food e abbiamo cucinato anche per Andy Warhol. Poi sono arrivati i ristoranti e le sette Stelle Michelin, ma anche le diverse guide che mi hanno reso popolare perché sono degli stimoli per noi cuochi, e naturalmente i programmi televisivi.

Da 11 anni “MasterChef Italia” appassiona il pubblico. Secondo te cosa lo rende un format vincente?
La TV è arrivata nella mia vita perché ho lasciato un segno nella cucina internazionale raccontando le mie emozioni. Questo programma ha cambiato la storia della cucina e della televisione italiana e in questi anni è stato declinato in tutti i paesi. Piace perché è vero, racconta la storia di tante persone che hanno capito che nella loro anima c’è qualcosa in più ed ha fatto entrare nelle case degli Italiani i piccoli produttori.

Dal 2018 sei protagonista di “Bruno Barbieri – 4 Hotel”, un altro successo televisivo.
È una delle mie grandi scommesse e devo ringraziare Sky perché mi ha dato la possibilità di esprimermi. Volevo che l’hôtellerie italiana fosse conosciuta, ma non volevo presentare i 5 stelle lusso o le grandi catene, ma i piccoli alberghi che avevano bisogno di una scossa e ci stiamo riuscendo. Ho voluto raccontare gli hotel non criticando, ma dando spunti alla gente e agli albergatori per far capire che i dettagli fanno la differenza. Nell’ultima edizione abbiamo notato che tanti giovani si stanno avvicinando a questo settore e sono importanti per far crescere il nostro paese. Sono felice che gli albergatori abbiano capito che una camera va rivista ogni 15-20 giorni, perché le stanze diventano la casa di ognuno di noi e quando ce ne andiamo bisogna rimetterle a posto: ad esempio, occorre verificare che le pareti siano pulite e che i rubinetti non perdano. Il nostro paese è un’eccellenza nel mondo, ma dobbiamo fare come gli anglosassoni ed essere i PR dell’Italia.

È complicato girare le puntate in epoca Covid-19?
Devo fare un grande plauso a Sky e alla casa di produzione con cui lavoro perché hanno investito nella sicurezza ed hanno fatto grande attenzione sin dall’inizio della pandemia; infatti, non abbiamo mai avuto un positivo a “MasterChef” e a “4 Hotel”. Io stesso faccio i tamponi tutti i giorni.

Dalla TV al cinema, nel 2021 ti abbiamo visto recitare in “Sosia-la Vita degli Altri”, il docu-film di Salvo Spoto. Ti è piaciuta la dimensione filmica?
Sono entrato nel mondo del cinema per gioco, ma mi ha travolto. Salvo Spoto è un giovane regista siciliano di grande caratura. Il docu-film racconta ciò che è successo in un viaggio di lavoro in Giappone in cui ci siamo chiesti: i Giapponesi avranno dei sosia? Questo se lo chiedono anche loro e abbiamo fatto delle ricerche e capito che chi vive nell’anima di qualcun altro vive… bene, male? Chi vede il film se ne rende conto. È stato un lavoro impegnativo, girato in epoca di pandemia, ma è molto bello, un po’ noir, e racconta la storia di tante persone e l’anima complessa di ognuno. Il progetto è autoprodotto e dimostra che servono idee più che grandi budget.

Che rapporto hai con i social?
Un rapporto leale, profondo e di grande amore. Da me la gente vuole avere informazioni sul cibo, sulla ristorazione e vuole conoscere il backstage dei programmi.

Nel tuo sito c’è la sezione Barbieri+: di cosa si tratta?
Nella piattaforma spiego come si impara a cucinare, a mettere insieme gli ingredienti e presento la storia di pescatori, panettieri, piccoli coltivatori e imprenditori nel mondo. Offro loro la possibilità di avere un momento di racconto personale.

Ristoranti, libri, televisione, cinema: cos’altro vorresti fare?
Sto scrivendo la sceneggiatura di un prossimo lavoro e come sempre ho voglia di non fermarmi. Vivo alla giornata: questa è la mia filosofia di vita. Mi piace stare con bella gente, rispettare gli altri ed essere rispettato