Ana Mena – Nel mio album in italiano un’altra me


È una delle artiste più amate nella nuova scena pop e urban per i suoi successi musicali in Spagna, America Latina e Francia, Ana Mena è conosciuta in Italia grazie ai tormentoni estivi e per la sua recente partecipazione a Sanremo.
Credit photo Attilio Cusani

Venticinque candeline spente lo scorso 25 febbraio, Ana Mena ha portato al Festival di Sanremo un assaggio del suo prossimo album, tutto in italiano, che proporrà un volto inedito, più intimista, di una popstar che ha da tempo un forte legame col nostro Paese. Sono anni, infatti, che conquista l’estate italiana a suon di tormentoni come “D’estate non vale” e “A un passo dalla luna” realizzati con Fred De Palma e Rocco Hunt. Nonostante la penultima posizione in classifica alla 72esima edizione del Festival, Ana resta sorridente, garbata e piena di energia. Forte della strada percorsa fino a qui: 36 dischi di platino e 2 d’oro, oltre 5 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify e più di 1 miliardo e mezzo di views su YouTube. Per coronare un’annata memorabile, lo scorso novembre Ana ha inciso anche “Música Ligera”, la cover del brano di Colapesce e Dimartino che ha spopolato per tutto il 2021. L’avventura musicale viaggia parallela a quella della recitazione: a soli 13 anni è già una star in Spagna, protagonista della serie “Marisol”. Recita anche per Almodóvar nel film “La pelle che abito” dove interpreta la figlia di Banderas. Presto sarà fra i protagonisti della serie drama spagnola “Bienvenidos a Edén”, in onda su Netflix

Per te arrivare a Saremo è stato un sogno che si è realizzato. Per questo non hai perso mai il sorriso, anche di fronte alla polemica sulla tua partecipazione sollevata da chi avrebbe preferito un altro italiano in gara.
Non mi sono soffermata a leggere molte notizie su questo. So che se ne è parlato e lo capisco, ma io volevo rendere omaggio a questa musica che adoro da sempre, con grande umiltà e il rispetto più profondo. La musica italiana mi ha reso l’artista che sono. Sto vivendo a metà tra la Spagna e l’Italia. Il pubblico italiano mi ha dato tanto amore. Per me l’Italia è la mia seconda casa.

Una passione per il Festival della musica italiana che coltivi da quando eri molto piccola.
Da sempre mia madre mi ha trasmesso la passione per il flamenco e a otto anni ho iniziato a cantarlo e continua ad essere nel mio sound. Mio padre invece mi ha trasmesso l’amore per la musica italiana: a casa nostra abbiamo sempre guardato il Festival e abbiamo amato tanti artisti, dai Matia Bazar ai Ricchi e Poveri, a Mina e a tanti altri ancora. Sono cresciuta con la vostra musica. A essere onesta sono un paio di anni che provo a concorrere. Per fortuna, quest’anno è successo.

Cosa racconti nel brano “Duecentomila ore”?
È un brano che parla di una storia d’amore particolare che inizia e finisce subito. Una storia con un colore rosso intenso con una melodia malinconica che ti prende ma che va in contrasto con una base sensuale e ammaliante. È questa la cosa speciale di questo brano.

Cosa ci dici del tuo rapporto di amicizia con Rocco Hunt?
È il mio fratello italiano! Ci siamo conosciuti durante una festa due anni fa, prima del Covid. Io già seguivo la sua musica. Mi piacevano i suoi pezzi, come artista e rapper. Ha una bella carica ed energia e gliel’ho detto. Due mesi dopo, a febbraio, abbiamo deciso di metterci a lavorare ed è arrivato “A un passo dalla luna” che ci ha dato tante soddisfazioni. Sono tanti i momenti che abbiamo vissuto insieme, abbiamo una bella amicizia, ho conosciuto la sua famiglia. Lui è venuto in Spagna tante volte. Lo ammiro e gli voglio tanto bene.

Credit photo Attilio Cusani

Rimanendo in tema Sanremo con quali artisti in gara quest’anno ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe fare musica con Elisa, Noemi, Rkomi, Mahmood e Blanco. Penso che il cast di questo Festival sia stato ricco di talenti e mi sento fortunata ad avere avuto la possibilità di conoscerli meglio. Sono contenta perché in Italia ho incontrato tanti artisti e anche belle persone come Gianni Morandi. Con lui ho passato dei momenti super simpatici.

Quali canzoni sanremesi sono rimaste nel tuo cuore?
Le canzoni di Sanremo che mi hanno colpito sono tante: non ero ancora nata ma mi emoziono non appena inizia “Canzone per te” di Endrigo, una canzone molto classica. Altre canzoni che hanno avuto successo anche in Spagna ce ne sono tante, come “La solitudine” di Laura Pausini e “La notte” di Arisa, fino a “Musica leggerissima”.

Come è nato il brano “Música Ligéra”?
Mi ricordo che eravamo in quarantena in Spagna ed io ero seduta sul divano con mio padre, stavamo seguendo il Festival. Si presentano sul palco Colapesce e Dimartino. Parte il ritornello della loro canzone, io e mio padre ci guardiamo e restiamo colpiti dalla modernità di questo brano. Ti riporta agli Anni ’70. Una proposta originale. Sono entrata in loop, non riuscivo a stare più di 5 minuti senza ascoltarla. Così ho deciso di fare una cover che ho postato su Instagram. Loro hanno commentato ed è piaciuta. Da qui ho iniziato a sentire la necessità di far sentire al pubblico questa canzone anche nella mia lingua. Ringrazio questi due artisti che ammiro tanto. Sto lavorando con umiltà e anche questo brano sta crescendo molto.

Progetti futuri?
Sono passati quattro anni dall’album “Index” ma ora sto preparando un disco in italiano e uno in spagnolo. Sto lavorando con tanti amici e professionisti per l’album in italiano. Sarà diverso da quello che avete sentito fino ad ora. Voglio far sentire un altro lato di me, più intimo e serio. Penso che un po’ potrà sorprendere. Non abbiamo ancora una data precisa ma quest’anno vedrà la luce, ci saranno tante sorprese. Preferisco guardare al futuro vicino che significa dare il meglio di me per questi album, poi magari penseremo anche ad andare in tour, in Spagna e in Italia e anche in atri Paesi.

Tv e cinema?
Sono molto felice perché quest’anno esce su Netflix Spagna una serie dove recito. Mi piace mettermi alla prova anche come attrice e mi mancava l’esperienza di recitare. Tutti i progetti in cui ho recitato finora sono stati legati alla musica e per questo mi sono sentita sempre a mio agio. Non mi dispiacerebbe sentirmi recitare in italiano, amerei tanto essere nel cast di una fiction italiana ma la musica resta la mia vita!

Una dedica che vorresti fare?
Dedico questa visibilità festivaliera al talento delle donne, autrici di importanti cambiamenti in tutti i settori, come Federica Abbate che firma con Rocco Hunt e Zef la mia canzone “Duecentomila ore”. Lei è un’autrice tra le più apprezzate della musica italiana, la stimo moltissimo, cerco di dare, ogni volta che posso, rilevanza al talento e al lavoro delle donne nella musica.