Conduce con successo “Linea Verde”, su Rai 1, e con altrettanto successo ha lavorato in teatro, al cinema, in radio e in TV. Eppure, c’è un aspetto di lui che non è cambiato con la fama: l’umiltà. Per questo Beppe Convertini, uomo gentile e generoso, è accanto a chi ha bisogno. In ogni parte del mondo.
Origini pugliesi e romano di adozione, Beppe Convertini si è laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Torino vincendo una borsa di studio. Già da giovane e nel privato, quindi, ha percorso l’Italia in giù e in su. Ecco perché non stupisce che dal 2019 conduca con successo “Linea Verde”, sulla rete ammiraglia della Rai, dove ogni domenica ci fa conoscere i sapori e le tradizioni delle regioni che rendono così affascinante il nostro paese e dove registra ascolti record con oltre 3 milioni e duecentomila telespettatori di media e uno share del 24 %. La sua carriera però è costellata anche di altri successi firmati Rai 1: ha infatti condotto, tra gli altri, “La vita in diretta Estate”, “Storie in bicicletta”, “Telethon”, “C’è tempo per…”, “Uno Weekend”, “Azzurro – Storie di mare” ed “Evoluzione terra”. Nel suo passato non manca l’attività di modello che gli ha permesso di sfilare a Milano, Parigi e New York per i più grandi stilisti e di diventare testimonial di diversi brand nazionali e internazionali. Inoltre, ha partecipato ad alcune produzioni televisive, radiofoniche, teatrali e cinematografiche: dal film “Il cielo in una stanza” di Carlo Vanzina con Ricky Tognazzi ed Elio Germano allo spettacolo “Sex in the City” di Luca Biglione dove ha calcato il palcoscenico dei teatri italiani per due stagioni, dal programma radio “Che ci faccio qui”, su Rai Radio 2, alla soap opera “Vivere”, su Canale 5, che lo ha tenuto impegnato fino al 2003. Poliedrico e infaticabile, Beppe Convertini si è anche cimentato alla regia con lo spettacolo teatrale “Ars Amandi”: un mix di musiche, parole e immagini d’amore che ha portato in tournée nei musei italiani e che lo ha visto nel ruolo di autore, attore, regista e produttore. Impegnato anche nel sociale, quest’uomo dal cuore generoso è testimonial di “Terre des Hommes” in difesa delle bambine schiave e contro lo sfruttamento e la violenza sulle minori in Italia e nel mondo. Ha inoltre firmato la mostra video fotografica “Un girotondo di pace… sulla via di Damasco” nella quale ha raccontato la missione umanitaria alla quale ha partecipato nel 2013 presso il campo profughi siriano di Arsaal, al confine siriano libanese. Sempre come volontario di “Terre des Hommes”, nel 2017 si è recato nel centro profughi siriano a Zarqa, in Giordania, e il risultato è la mostra “SI RIAccendono i colori della PACE” del 2018, mentre “I Bambini di Nessuno” è un racconto fotografico con i diari di bordo delle sue ultime missioni umanitarie sempre per la fondazione svizzera impegnata nella difesa dei diritti dei bambini e nella promozione di uno sviluppo senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere.
Beppe, è uscito da qualche mese il libro “Paesi miei”, edito da Rai Libri. Di cosa tratta?
Queste mie pagine sono un diario di viaggio nel quale ho trasferito le esperienze che vivo ogni domenica su Rai 1 con “Linea Verde” Racconto le storie di uomini e donne che lavorano con impegno e fanno sì che l’agricoltura, la pastorizia, la pesca e le eccellenze nostrane siano conosciute nel mondo. Descrivo i sapori, gli odori e i colori del Bel Paese che più mi hanno colpito. Il libro vuole essere una guida che regala consigli per trascorrere un fine settimana o una vacanza in Italia non seguendo i classici itinerari turistici, ma scoprendo quei borghi che sono poi i veri gioielli dello stivale.
Visitando le diverse regioni, quali aspetti della penisola ti affascinano di più?
L’Italia è unica e non è un caso che tutti vogliano visitarla. A me piacciono soprattutto le tradizioni, così varie da una zona all’altra e così importanti da preservare. Se ci pensi, la nostra cultura enogastronomica è davvero variegata e pochi altri stati nel mondo possono vantare un numero tanto elevato di carni, vini, frutta e verdura. Noi abbiamo una cucina gustosa, molti prodotti a chilometri zero e di altissima qualità, olio e aceto diversi tra loro. Nel nostro paese trovi davvero tutto in base alla stagione e alla regione.
In cosa, invece, bisognerebbe migliorare?
Il nostro territorio vanta il 70% delle bellezze paesaggistiche e artistiche del mondo, ecco perché ha un turismo così elevato. Secondo me però sarebbe importate implementare i mezzi di trasporto e le strutture ricettive. Gli italiani sono molto ospitali e in questo hanno una marcia in più rispetto ad altri popoli, ma spesso alcuni gioielli dello stivale
non sono facilmente raggiungibili ed è un peccato perché vale davvero la pena scoprirli e farli conoscere.
Secondo te, cosa rende “Linea Verde” un format vincente che dura negli anni?
Noi presentiamo la provincia, quella autentica, generosa, di cuore, che trasmette i valori della vita. Mostriamo gli italiani più veri con le loro storie fatte di tradizione e folklore. Chi lavora nell’agricoltura e nell’artigianato spesso custodisce segreti legati all’agricoltura e alla viticoltura che si tramandano di generazione in generazione. Sono racconti molto forti e accattivanti che fanno sognare, riflettere e amare tutte le nostre regioni.
Lavorare per te significa?
Per me è passione e gioia. Sono molto contento perché faccio un lavoro che mi piace, che ho sempre desiderato e che mi stupisce in continuazione.
E viaggiare?
Il viaggio è sinonimo di libertà e di pace perché trovo la calma nel movimento isitare vuol dire ampliare le conoscenze, rimanere affascinati da luoghi, persone, tradizioni, religioni e nuove culture. Per me coincide con orizzonti che si amplificano e che mi aprono la mente.
La tua è una carriera ricca e variegata. C’è qualcosa che vorresti fare e che ancora ti manca?
In effetti mi reputo fortunato perché ho potuto spaziare e misurarmi con la conduzione televisiva, radiofonica, le fiction, il cinema e il teatro. Mi piacerebbe avere un programma di intrattenimento e informazione come “Unomattina”.
Non sei un semplice testimonial, ma partecipi alle missioni umanitarie di “Terre des Hommes”. Qual è la situazione di paesi come la Siria?
Questo è un territorio quasi completamente distrutto che conta migliaia di vittime e di profughi. Ci sono tantissimi bambini, anziani e persone malate. Un tempo era una terra molto affascinante, ma la guerra civile l’ha distrutta quasi completamente. È stato davvero speciale incontrare i più piccoli e ho realizzato il racconto fotografico “I Bambini di Nessuno” proprio per raccontare i momenti vissuti insieme, i loro sguardi persi e i sorrisi che mi hanno toccato il cuore. Questi bimbi hanno perso la loro quotidianità e il loro futuro eppure sono grati se si dedica loro del tempo. Per me è importante che diventino gli adulti di domani e lo spero davvero.
Con “City Angels”, invece, vai in aiuto dei senzatetto. Il Covid ha aumentato il numero delle persone in difficoltà?
In effetti la situazione è peggiorata moltissimo dopo la pandemia perché, rispetto a prima, ci sono più uomini e donne con problemi economici a causa anche delle chiusure di aziende e uffici. Quelli passati sono stati anni difficilissimi sotto ogni punto di vista e la situazione mondiale complica tutto ulteriormente. Il conflitto russo-ucraino ha portato molte famiglie straniere nel nostro paese, che abbiamo il dovere di aiutare, ha portato anche molti rincari nelle bollette delle famiglie italiane che fanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Esserci per chi ha bisogno è davvero fondamentale. Oggi più che mai.
Beppe Convertini è stato intervistato prima dell’incidente.