Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno.


Ogni appuntamento con l’arte di Mantegna si presenta con un certo clamore. E se alle opere di uno dei maestri del Rinascimento viene associato un certo numero di capolavori a lui contemporanei, l’occasione diventa di massimo interesse.

E’ questo il caso della mostra “Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno”, ospitata a Palazzo Madama di Torino fino al 4 maggio 2020. La rassegna è dedicata a questo grande artista che ha saputo coniugare nelle opere la passione per l’antichità classica e ardite sperimentazioni visive e prospettiche con un forte realismo nella resa della figura umana. Personaggio centrale dell’Umanesimo rinascimentale, Andrea Mantegna seppe uscire dall’ambito esclusivo della pittura: grazie all’incontro con Donatello, alla conoscenza di Jacopo e Giovanni Bellini e attraverso lo studio della scultura antica e dell’arte fiamminga, riuscì ad anticipare una concezione multidisciplinare dell’arte.

La mostra è divisa in sei sezioni e presenta al pubblico il suo percorso artistico, dai prodigiosi esordi giovanili fino al riconosciuto ruolo di artista alla Corte dei Gonzaga, con un corpus di oltre un centinaio di opere, riunito grazie a prestiti internazionali provenienti da grandi collezioni italiane ed internazionali.

Il percorso espositivo è preceduto e integrato, nella Corte Medievale, da una installazione multimediale che permette di vivere una esperienza immersiva nella vita, nei luoghi e nelle opere di Mantegna. In questo modo saranno accessibili anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella Ovetari di Padova alla celeberrima Camera degli Sposi, chiamata nelle cronache antiche “Camera picta” (“camera dipinta”). Il Piano Nobile di Palazzo Madama ritorna a splendere come una Corte rinascimentale, quale fu nei secoli passati, a partire dal grande affresco proveniente dalla Cappella Ovetari, dipinta con le storie ispirate alla “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine. Sopravvissuto al bombardamento della seconda guerra mondiale, viene esposto per la prima volta dopo il restauro.

Ad impreziosire l’itinerario, inoltre, una selezione di opere di artisti contemporanei a Mantegna, autori del Rinascimento vicini al tempo del pittore, che non mancarono di influenzarne il pensiero creativo, da Donatello ad Antonello da Messina, da Paolo Uccello a Correggio. Dettagli architettonici, dipinti, sculture e bozzetti caratterizzano quest’area della mostra e regalano un tuffo all’indietro nel Rinascimento, la splendida stagione che ha portato l’arte italiana al suo più alto livello.

Libro
Vita di Andrea Mantegna pittore di Roberto Brunelli
Edizioni Tre Lune, 2006

La vita di Mantegna è intrisa di dolori e intime sofferenze, insieme a grandi trasporti emotivi e incredibili visioni, per lunghi anni a contatto con sovrani e principi nelle corti più sfarzose di quello che sarà chiamato Rinascimento. Documenti e opere, soprattutto i piccoli particolari, rivelano i risvolti meno studiati e noti della sua vita privata, l’uomo di fronte alla vita al di là della patina di artista che gli è stata calata addosso. Roberto Brunelli è un personaggio eclettico: nato nel 1938, sacerdote, critico d’arte e direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra di Mantova, è autore di testi su svariati argomenti.
Nel racconto “Papa a sorpresa” (2013), prima della diffusione della notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, ipotizzava che cosa sarebbe accaduto con le dimissioni di un pontefice.

Video Rai 2007
Mantegna,
il trionfo e lo sghignazzo
L’arte secondo Dario Fo

Un ritratto “alla rovescia”, a caccia del guizzo e del lato ironico che si nascondono dietro ogni opera.
Dario Fo racconta un Mantegna inedito. Attraverso ingrandimenti e disegni proiettati su due grandi schermi svela particolari pittorici poco noti al grande pubblico, offrendo un’interpretazione in controtendenza rispetto
ai critici d’arte che considerano Mantegna un pittore encomiastico, tutto dedito al servizio dei Gonzaga. L’attore e premio Nobel per la Letteratura svela un aspetto inedito dell’opera, gli sberleffi che il pittore dedicò ai potenti del suo tempo. Lo spettacolo su Andrea Mantegna è stato realizzato nella splendida cornice di Palazzo Te, a Mantova, in occasione delle celebrazioni del quinto centenario della sua morte.


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