Andare per vigne un’esperienza turistica completa


Dopo due anni di pandemia il comparto turistico resta tra i settori in maggior difficoltà con percentuali di perdita davvero ragguardevoli. Il prolungarsi di questa situazione implica senz’altro un cambiamento nei comportamenti delle persone dettato da ragioni sanitarie, economiche e anche psicologiche. In tal senso cambierà e sta già cambiando anche la modalità di fruizione del viaggio. Laddove i viaggi generalisti tendono a languire e si sta facendo strada un sottile timore a muoversi oltre un certo raggio, il comparto dovrà davvero fondare la propria ragion d’essere su una forte motivazione delle persone allo spostamento legata a esperienze o passioni. Il turismo vitivinicolo fa parte di questa fetta di mercato e, da segmento di nicchia, sta coinvolgendo curiosi e appassionati. L’enoturismo è infatti un settore variegato che comprende ulteriori attività rispetto alle degustazioni e alle visite guidate nelle cantine. Molte realtà organizzano infatti: la ven- demmia turistica e il trekking tra i vigneti, eventi a tema e festival, oltre ad attività artistiche, culturali e didattiche. Tutto ciò permette di vivere il vino in modo trasversale, apprezzando i luoghi dove nascono le uve, con le singole proprietà organolettiche, nonché la storie e gli aneddoti di chi vive il territorio. Oltre alle famosissime zone italiane del vino, anche l’Europa conta aree di sicuro interesse. La Francia ci accoglie nel Bordeaux, nello Champagne e nella Borgogna, mentre in Ungheria viene prodotto il celebre Tokaji. Ma anche fuori dai confini continentali vi sono zone rinomate, da conoscere, visitare e degustare. Ed è laggiù che andremo, almeno tra le pagine del nostro giornale.

California
Wine Country
Con un breve spostamento da San Franciso, in direzione nord, si può visitare la rigogliosa Wine Country, formata dalle valli di Napa e Sonoma. Nella Bay Area settentrionale si trovano oltre 1700 aziende vinicole, con vigneti collocati su pianure e pendii. L’area viticulturale americana ha la denominazione singola di AVA nonostante nei suoi confini risiedono 16 sotto-denominazioni, ognuna con un microclima unico e le sue uve prelibate. Per esempio, l’AVA di St. Helena è un’area calda con meno nebbia o vento rispetto a molte altre aree meridionali e ciò la rende perfetta per: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Zinfandel, Sauvignon Blanc e Viognier. La regione è inoltre famosa per la sua cucina rinomata, gli hotel e i resort di lusso, l’architettura storica con edifici risalenti anche alla sua fondazione, nel 1812, per opera di missionari spagnoli.

L’edificio in pietra di Mayacamas, edificato nel 1889.

Volendo fare qualche esempio: Mayacamas Vineyards è composto da un edificio in pietra edificato nel 1889 sul lato del cratere di un vulcano dormiente; Beaulieu Vineyard fu fondata nel 1900 all’interno di un edificio risalente al 1885 e fece la sua fortuna durante gli anni del Proibizionismo (quando molte cantine furono costrette a sospendere l’attività) grazie al contratto di fornitura di vini sacramentali alla Chiesa Cattolica. Negli ultimi anni una nuova generazione di vinificatori sta piantando varietà inedite di uve. Summers Estate Wines a Calistoga produce Charbono (una rara uva italiana) e un Greek Muscat Canelli conosciuto in Europa come Muscat Blanc à Petits Grains. Anche un morbido Merlot è tornato alla ribalta grazie alle bottiglie di Duckhorn Vineryard, ricavate dai vitigni dell’altura di Atlas Peak. La zona di Napa è la più chic e rinomata.

Vigneti nella Napa Valley in California (Stati Uniti)

Qui hanno sede le migliori cantine degli Stati Uniti e si trovano strutture ed aziende vinicole che, grazie a ingenti investimenti, hanno coniugato le antiche tradizioni vitivinicole e le uve francesi e italiane con la tecnologia all’avanguardia. Le degustazioni riguardano i grandi bianchi come: il Sauvignon Blanc, lo Chenin Blanc, il Pinot Grigio, il Gewürztraminer, il California Chardonnay; oppure rossi come: il Pinot Noir, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Zinfandel. Sonoma invece è la parte meno turistica, con un minor numero di cantine e realtà imprenditoriali meno patinate. Lungo la Highway 12 si incontrano circa settanta aziende vinicole, mentre altre sono collocate nella parte occidentale della vallata, la più selvaggia Russian River Valley, oppure a nord nella lingua di terra che va da Healdsburg a Boonville. Per esplorare questa zona esistono due mezzi di trasporto: l’auto a noleggio oppure l’elegante Wine Train che corre per la Napa Valley.

Il caratteristico ed elegante Wine Train che percorre la valle
di Napa.

La linea ferroviaria fu costruita nel 1864 per portare i visitatori nella località turistica di Calistoga; oggi percorre in tre ore un viaggio di quasi sessanta kilometri dal centro di Napa a Sant’Elena con ritorno, da trascorrere con gli occhi sul paesaggio morbido e rilassante, degustando calici di vino e piatti prelibati. Per chi lo desidera, il viaggio in treno può essere strutturato in tappe, con visite guidate e pernottamenti in alberghi di charme per rendere l’esperienza più completa. Quanti invece amano muoversi in autonomia non avranno difficoltà nell’usare l’auto a noleggio. La zona ha un’eccellente ricettività turistica anche se è consigliabile prenotare online le cantine più rinomate. La strada principale è la Highway 29 che, a partire dalla turistica cittadina di Napa, si addentra nella florida vallata. Al Napa Valley Welcome Center è possibile prenotare visite guidate alle cantine, ma anche percorsi guidati, soste in spa e centri benessere nonché altre attività ludico-esperienziali.

Sud Africa
Cape Winelands
Addentrandosi nell’entroterra di Cape Town si raggiunge un altopiano racchiuso tra le montagne il cui microclima è ideale per i vigneti. Per raggiungerlo bisogna infatti passare attraverso i valichi montani e raggiungere le storiche città di Franschhoek, Stellenbosch, Parl e Tulbagh, con la loro secolare tradizione enologica. Con quasi 400 aziende vinicole, questa è la regione vinicola più rinomata del Sudafrica. L’origine della viticoltura in Sud Africa risale infatti alla seconda metà del XVII secolo quando olandesi e francesi si stanziarono nel Boland (altopiano) fondando rispettivamente Stellenbosch e Franschhoek, i cui tratti europei dell’architettura urbana sono visibili tutt’oggi. La tradizione è affiancata in modo egregio dall’innovazione portata da nuova generazione di chef che, grazie anche alla collaborazione con le tenute vinicole, ha reso la regione alla moda e fiore all’occhiello della cucina sudafricana. I vitigni utilizzano soprattutto uve francesi e tra le varietà più diffuse troviamo: il Sémillon, lo Chenin Banc, lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc per i vini bianchi; lo Cabernet Sauvignon, il Pinotage (ricavato da un incrocio tra Cinsaut e Pinot Nero) e lo Shiraz per i rossi. Nel panorama mondiale, la realtà sudafricana è relativamente nuova per gli embarghi commerciali dovuti all’apartheid. Attualmente è il settimo produttore di vino al mondo. La visita della zona può essere fatta in autonomia con l’auto a noleggio, oppure partecipando alle escursioni giornaliere da Città del Capo che portano a degustarne le prelibatezze ed esplorare le cittadine. Stellenbosch è la capitale vinicola del Sudafrica, conosciuta anche per la vivacità universitaria nonché per il buon vivere tra caffè alla moda e ristoranti tra i migliori del paese. Fondata nel 1679 da Simon van der Stel, ex governatore del Capo a cui deve anche il nome, Stellenbosch è il secondo insediamento urbano più antico del Sudafrica caratterizzato da strade costeggiate da querce ed eleganti edifici imbiancati di origine coloniale olandese, in stile georgiano e vittoriano. Molte tra le aziende vinicole più importanti hanno sede negli immediati dintorni della città. A circa 10 kilometri si trova la famosa Spier, fondata nel 1692. A livello internazionale è oggi una delle più premiate grazie alla qualità e all’ecosostenibiltà. Membro e Campione del Biodiversity Initiative & Wine (BWI) e certificata Integrated Production of Wine (IPW), Spier è impegnata per ridurre al minimo l’impatto delle produzioni sull’ambiente. Inoltre offre svariate attività, dai tour di Segway alla degustazione di vini, dai picnic all’esibizione di uccelli rapaci (Eagle Encounters-incontri con le aquile). Ospita anche un centro conferenze, un hotel e diversi ristoranti, e un anfiteatro dove si svolge l’annuale Spier Performing Arts Festival. Oltre tre secoli or sono, un gruppo di ugonotti francesi fondò Franschhoek in una fertile e spettacolare vallata impiantandovi le proprie viti. I suoi abitanti hanno mantenuto nel tempo le radici francesi tanto che il 14 luglio viene festeggiata la Presa della Bastiglia. Ama definirsi la capitale gastronomica del Sudafrica ed è una delle cittadine più graziose, grazie anche al gran numero di gallerie d’arte, aziende vinicole ed eleganti guesthouse. Attorniata da montagne e vigneti, Paarl sorge sulle rive del Berg

Uno scorcio della cittadina di Wellington.

River ed è il centro più grande delle Winelands. Spesso viene trascurata dai visitatori, eppure ha un suo fascino, con edifici in stile olandese del Capo e graziose case coloniche. La strada principale è lunga più di 11 chilometri e un paio di aziende vinicole si possono raggiungere con una comoda passeggiata dalla stazione ferroviaria. Wellington è una cittadina tranquilla a poca distanza da Paarl. Le sue maggiori attrattive sono le aziende vinicole da visitare con la Wellington Wine Walk, oltre alla Jorgensen’s Distillery che produce gin, brandy e assenzio con metodi tradizionali. Prendendo l’auto è possibile raggiungere lo spettacolare Bainskloof Pass, uno dei passi di montagna più belli del Sudafrica. La strada fu costruita tra il 1848 e il 1852 dall’ingegnere sudafricano Thomas Bain.

Chiesa riformata olandese a Robertson.

Da qui hanno inizio alcune belle camminate ed escursioni, tra cui la Bobbejaans River Walk di otto chilometri, che conduce a una cascata. Cerere, la divinità romana dell’agricoltura, è all’origine del nome della cittadina di Ceres. Non è un caso perché la splendida vallata è la principale produttrice di frutta e succhi di frutta del Sudafrica. La valle è molto suggestiva sia in primavera che in autunno, quando le foglie cambiano colore e passi montani intorno alla cittadina acquistano un ulteriore fascino. A sud di Ceres si trova il Mitchell’s Pass: la strada che lo valica fu portata a termine nel 1848 e fino al 1875 è stata la via principale per raggiungere l’altopiano sudafricano dal lato settentrionale. Situata in una valle tra le catene montuose del Langeberge e del Riviersonderendberge, Robertson è il prospero centro attorno a cui si apre un’importante area vinicola del paese. La sua strada dei vini tocca i villaggi di Ashton, Bonnievale e McGregor, oltre a offrire un’ampia scelta di attività all’aperto. Ci si può infatti dedicare alle escursioni in montagna, al rafting in acque tranquille e all’equitazione grazie ai suoi allevamenti di cavalli di razza.

Australia
Hunter Valley Wine
Oltre 120 tra aziende vinicole, ristoranti gourmet, oasi termali ed eventi musicali sono presenti tra le vigne dell’australiana Hunter Valley. Posizionata nel Nuovo Galles del Sud, si estende a un paio di ore d’auto da Sidney ed è stata una delle prime regioni vinicole. Sebbene il suo primato sia insidiato dalla regione vinicola della Riverina, la sua produzione rappresenta tutt’ora il 3% del totale australiano ed è apprezzata per la storia risalente all’epoca della colonia penale, le sue caratteristiche e l’offerta. La Hunter Valley è nota per il vitigno del Sémillon, le aziende vinicole a conduzione famigliare e le innovazioni portate da giovani produttori. Nelle sue cantine si possono sorseggiare una grande varietà di vini e anche partecipare a degustazioni d’annata. Il nettare divino è il traino e anche un po’ il pretesto per visitare questa bucolica regione che si apre ai piedi della dolce collina Broken Back Range. Si può infatti noleggiare una bicicletta oppure una moto per visitare i vigneti. L’azienda vinicola Audrey Wilkinson, fondata nel 1866, organizza degustazioni di Sémillon, mentre la tenuta Oakvale Wines permette di assaggiare Chardonnay e Shiraz. Altre realtà, come Usher Tinkler, accompagnano il vino e il whisky con prodotti gastronomici quali prosciutto, salame al tartufo e camembert, così come il Moorebank Vineyard organizza picnic in una zona riservata della tenuta. Incastonato tra le vigne si trova anche golf club The Vintage. Il campo da campionato a 18 buche è stato progettato da Greg Norman, golfista di fama mondiale (nonché progettista di campi). Il golf club è parte di un resort che comprende anche una spa, un centro fitness e hotel di lusso, a completare la ricca offerta di ospitalità alberghiera per quanti decidono di trascorrere più tempo in questo luogo paradisiaco.


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