Coccola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Vincenzo Incenzo.
Da Renato Zero a Lucio Dalla, da Antonello Venditti a Ornella Vanoni, da Al Bano a Patty Pravo. Quasi tutti i protagonisti della musica italiana hanno avuto Vincenzo Incenzo come autore delle loro canzoni, inclusi molti cantanti che hanno partecipato al Festival di Sanremo. Artista poliedrico, scrive anche musical per il teatro: con Renato Zero ha realizzato “Zerovskij, Solo Per Amore” e con Ron “Lucio!”, dedicata a Lucio Dalla. Ha composto molti brani per la televisione e il cinema e la sua arte ha ricevuto importanti riconoscimenti. Il 4 settembre esce “Ego”, disco prodotto da Jurij Ricotti che collabora con Bocelli, Queen e Ariana Grande.
“Ego” è…?
Un disco innovativo dove entrano in campo tutti i codici artistici, dalla grafica della copertina al suono. È un viaggio che parte dal mondo e scende verso l’anima. La parola ego spesso è associata al narcisismo, ma in psichiatria è il ponte tra la parte intima e quella sociale e credo che quella parte sia fondamentale per ognuno perché dobbiamo smettere di essere numeri e avere la capacità di esistere, dire io ci sono e scelgo.
“Rispondimi” è un omaggio a Dalla?
Stavo lavorando con Tosca in studio quando Lucio sentì la musica e decise di scrivere il testo, cantarlo e inserirlo
nell’album “Henna”. Ho composto questo brano chiedendomi se sarebbe piaciuto a Lucio. Sono partito da ritmica e voce ed ho chiamato Fabio Liberatori, del team di Dalla, per le tastiere e le armonie. Il risultato è straordinario, fuori dagli schemi.
“Un’altra Italia” è un inno al nostro Paese?
Non vuole essere una facile propaganda, ma un’esperienza intima. La canzone è nata già con il testo mentre
suonavo il pianoforte. Racconto momenti di amore e indignazione verso questa terra. È stata una canzone terapeutica perché scrivendola ho capito che l’altra Italia c’è in tutta la gente silenziosa che, ad esempio, durante
la pandemia ha perso il lavoro e sta lottando per alzarsi. Finita la canzone l’ho mandata via mail a Saviano perché
volevo il parere di un uomo che lotta ogni giorno per l’Italia. Non lo conoscevo, ma cinque minuti dopo mi ha risposto dicendo che si era commosso e così sono andato in studio e l’ho registrata.
Come nasce un testo per altri artisti?
Nella scrittura delle canzoni ho avuto sempre un approccio da cantautore. Le penso per me e se mi emoziono, è possibile che accada anche all’interprete che deve cantarle. Non ho mai cercato di inserirmi nello stile dell’altro, ma ho avuto la fortuna di collaborare con interpreti sensibili.
La colazione per te è…?
Un momento di festa in cui gioisco della celebrazione dei piccoli gesti. Mi piace riscoprire ogni giorno il sapore
del caffè. Vivo da solo, ma preparo la colazione come se ci fosse una famiglia.