Turandot di Puccini al Teatro Regio


Nella magnifica cornice del Teatro Regio di Torino, da questa sera 22 aprile fino al 5 maggio, va in scena la rappresentazione del dramma lirico Turandot di Giacomo Puccini, opera in tre atti e quattro quadri con soprattitoli in italiano e in inglese, che fu proposta per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile del 1926.

La prova generale è stata dedicata all’Associazione “I.R.I.S. InsiemeRitroviamoIlSenso ODV” ed i fondi raccolti saranno destinati al servizio “Strada Facendo” che fornisce trasporti gratuiti ai pazienti oncologici. Il suggestivo allestimento, dove i colori presenti in scena sono soprattutto il bianco, e in conclusione dell’opera il nero, è stato realizzato dal regista Stefano Poda che dal 1994 ha realizzato più di 100 spettacoli in tutto il mondo, fra i quali numerose coproduzioni presso le maggiori case d’opera internazionali e che in questo caso oltre la regia firma anche le scene, i costumi, la coreografia e le luci. Sul podio dell’orchestra il giovane, ma già affermato, direttore Jordi Bernàcer dal 2015 Resident Conductor alla San Francisco Opera.

In scena, un unico cast per tutte le recite in programma. Nel ruolo della protagonista troveremo Ingela Brimberg, celebre soprano svedese al suo debutto sul palcoscenico del Regio, nota per le interpretazioni delle più complesse eroine dell’opera; Calaf sarà interpretato dal giovane tenore georgiano Mikheil Sheshaberidze, anche lui per la prima volta a Torino, Liù sarà interpretata dal soprano Giuliana Gianfaldoni, astro nascente e in continua crescita, richiesta dai più grandi teatri d’opera e diretta dai direttori d’orchestra più prestigiosi, mentre Timur verrà interpretato dal basso Michele Pertusi. Completano il cast: il tenore Nicola Pamio (Altoum), il baritono Simone Del Savio (Ping), i tenori Manuel Pierattelli (Pang) e Alessandro Lanzi (Pong), il basso-baritono Adolfo Corrado (un mandarino). Il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio sono istruiti rispettivamente da Andrea Secchi e Claudio Fenoglio.

Stefano Poda, che di questa rappresentazione è l’anima, afferma: «Lo spettatore che assiste a Turandot compie un viaggio, assiste a un processo che prima o poi tutti dobbiamo vivere. È quella che io definisco la storia del mistero dell’alterità: è il confronto con l’altro con il “fuori da sé”, può essere un processo naturale, doloroso, felice, traumatico, c’è chi ha paura di questo confronto, e questo diventa un simbolo di quello che io chiamo poema dell’alterità. Io non offro interpretazioni, non sposto l’opera da Pechino al tempo delle fiabe o nella New York di oggi per rendere la vicenda più vicina o più comprensibile allo spettatore… Io depuro lo spazio, lavoro per sottrazione e permetto allo spettatore di vedere uno spazio dell’anima». E ancora: «Punto di partenza per mettere in scena Turandot per me è stata una frase delle tre maschere Ping, Pong, Pang: “Turandot non esiste”. La principessa di gelo è una “creazione” di Calaf. Ognuno di noi costruisce un oggetto d’amore, ma poi ci accorgiamo che chi amiamo non corrisponde a ciò che abbiamo idealizzato. Solo attraverso il dolore, la crescita, l’accettazione nasce quello che è un amore grande. In quest’opera solo Liù, che è meno cerebrale degli altri, accetta la vita e accetta allo stesso modo di donarsi e di sacrificarsi, ma forse per arrivare a essere Liù bisogna prima essere state Turandot. Calaf ha paura, Turandot ha paura del confronto, gli enigmi sono prove, sono un confronto con sé stesso».

I biglietti sono acquistabili presso la Biglietteria del Regio, piazza Castello 215, da lunedì a sabato ore 13-18.30; domenica ore 10-14; un’ora prima degli spettacoli – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242 oppure online su www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it.
Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è attivo il pagamento con Satispay.
Informazioni: da lunedì a venerdì: ore 9-17.30, piazza Castello 215 – Torino (presso l’Ingresso Uffici del Teatro Regio) – Tel. 011.8815.557 –  info@teatroregio.torino.it

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