Laguna di Venezia – Reparto Operativo Nucleo Natanti Arma Dei Carabinieri


Venezia è una città da assaporare nella sua atmosfera magica, con le sue strade che si chiamano Calli, i quartieri denominati Sestieri e Piazza San Marco luogo iconico famoso in tutto il mondo. Nelle sue acque incontriamo, ogni giorno, una moltitudine di imbarcazioni, battelli, motoscafi, taxi, Gondole, etc. In questo quadro d’insieme sono operative “Le Gazzelle della Laguna” del Nucleo Natanti della “Benemerita” che si distinguono dalle altre realtà con la loro livrea bianca e blu. Un Reparto pronto ad entrare in azione in ogni momento, con motovedette di ultima generazione, in un contesto particolare come quello della Laguna di Venezia. Abbiamo il piacere di intervistare il Comandante del Reparto, Capitano Valter Francesco Crugliano, classe 1981, con esperienze significative e di rilievo nell’Arma, inoltre, nel suo curriculum, una specializzazione con competenze in campo navale. 

Capitano Valter Francesco Crugliano

Comandante, il primo obiettivo istituzionale dell’Arma è il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Nel contesto lagunare come vengono espletate le quotidianità operative in relazione anche ai mezzi in dotazione?
Il Nucleo Natanti, che nella sua configurazione attuale nasce negli anni ‘90, è un Reparto creato per l’assolvimento dei compiti istituzionali in un contesto particolare come quello lagunare. Allo stato attuale il Reparto si compone di unità navali di varia tipologia e impiego. Per le sue caratteristiche operative ed organizzative e per il naviglio che lo compone, può essere considerata l’unica Stazione Navale dell’Arma dei Carabinieri: è il Comando depositario delle tradizioni marinaresche della “Benemerita”. Il Reparto è articolato su due Sezioni ed una Squadra Comando. La Sezione Operativa e Radiomobile espleta l’attività di vigilanza e “Pronto Intervento” nel centro storico di Venezia, nelle isole della Laguna Veneta (es. Murano, Burano, Isola del Lido, Giudecca etc.) fino ad arrivare nei canali più piccoli e meno trafficati della Laguna estrema. La Sezione Servizi Generali, invece, si occupa di garantire la mobilità e il supporto logistico a tutte le componenti dell’Arma che operano in Laguna, fornendo al contempo assistenza istituzionale ad altri enti esterni. La stessa Sezione, inoltre, effettua anche servizi di scorta a personalità in transito nel Capoluogo Marciano. Infine, la Squadra Comando è deputata alla gestione amministrativa del Nucleo Natanti e dalla stessa dipende il Posto Manutenzione dei mezzi nautici, indispensabile per garantire la continuità del servizio istituzionale e composto da militari specializzati in campo meccanico-navale.

Può descriverci le unità navali che compongono il Nucleo, in riferimento alle loro caratteristiche d’impiego operativo?
In seno al Nucleo Natanti sono in linea operativa tutte le classi di motovedette di cui l’Arma dei Carabinieri è dotata, dalla piccolissima ed agile “Classe 100” (motovedetta lagunare in uso esclusivo a Venezia) che è considerata la vera “gazzella lagunare”, in quanto espleta servizio di Radiomobile, alla più grande “Classe 800” che è un pattugliatore costiero, utile nelle attività di vigilanza in mare e, all’occorrenza, utilizzata come piattaforma logistica per i Nuclei Subacquei, per le attività di Reparti che si occupano della tutela ambientale, della salute e dei beni culturali come: N.O.E., N.A.S.,T.P.C., etc. Inoltre, il Reparto, oltre ad essere dotato di piccole unità lagunari, in grado di navigare sui bassi fondali ed in condizioni di marea estrema (alta o bassa) all’interno e fuori dai centri abitati, è dotato di unità civetta, utili per i servizi di pesca abusiva ed antidroga, oltre che nella prevenzione dei reati contro il patrimonio in tutta la Laguna. Ogni unità ha il suo equipaggio fisso, specializzato nelle varie attività che il Nucleo Natanti quotidianamente svolge (es. vigilanza radiomobile e lagunare, controllo pesca, pattugliamento costiero, trasporto militari etc.); all’occorrenza, però, ogni carabiniere è in grado di condurre qualsiasi unità navale in base alle proprie abilitazioni ed ha le capacità per portare a termine qualsiasi missione operativa. Per la molteplicità degli scenari in cui i militari si trovano ad operare, per la vasta gamma di unità navali in uso al Nucleo e per le difficoltà che la navigazione lagunare presenta, anche in rapporto all’ingente traffico acqueo, tutti i componenti del Nucleo affinano delle capacità tecnico-marinaresche di alto profilo. Altro primato da non trascurare è il fatto che il Reparto è dotato di ben tre motovedette ibride (diesel-elettrico) e di altre sette motovedette già predisposte per tale tipo di propulsione.

Dalla chiamata di pronto intervento quali sono i tempi di prontezza operativa?
L’attività del Reparto è strettamente connessa al servizio di “Pronto Intervento” nella Laguna Veneta. Per tale motivo, nell’arco delle 24 ore sono sempre operative delle motovedette dell’Arma che svolgono servizio di pattugliamento, sulla base di un piano coordinato di controllo del territorio, elaborato con le altre forze di polizia e sotto la supervisione della Prefettura. In tale contesto, il cittadino che richiede l’intervento dei Carabinieri, telefonando al 112 N.U.E., si vedrà arrivare una motovedetta dei Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia che, con ogni condizione meteo-marina ed anche nei casi di marea sfavorevole, in pochi minuti è in grado di giungere nei vari rii e canali del centro storico cittadino e, nel più tempo stretto possibile (un’ora e mezza circa), riesce a raggiungere i lembi più estremi e meno battuti dei versanti nord e sud dell’intera Laguna. Inoltre, in base alle specifiche missioni operative, che ogni giorno vengono svolte, di volta in volta si approntano unità navali equipaggiate anche per attività non solo in Laguna ma anche lungo la costa e in casi particolari anche in alto mare.

Quali criteri selettivi vengono usati per scegliere il personale che compone il Nucleo Natanti? Ci sono corsi specifici?
Il personale del Nucleo Natanti, e in generale i militari dell’Arma che compongono il Servizio Navale, è formato da specialisti che, dopo aver svolto un periodo di servizio nelle varie articolazioni dell’Arma (come i Comandi di Stazione Carabinieri sparsi lungo tutta la Penisola) ed aver acquisito le competenze tipiche di un Carabiniere, partecipano alle interpellanze interne di specializzazione nel Servizio Navale. I corsi di specializzazione sono due: il Corso di abilitazione al Comando di Unità Navali d’Altura (riservato agli Ispettori) e il Corso di abilitazione al Comando di Unità Navali Costiere (riservato ai sovrintendenti, agli Appuntati e ai Carabinieri). I militari interessati, dopo aver superato la fase selettiva, vengono formati dalla Marina Militare che, presso la Scuola Sottufficiali M.M. dell’Isola della Maddalena, tiene i due corsi sopra descritti, della durata di sei mesi ciascuno. Al termine della formazione (che alterna teoria e pratica in mare) e dopo aver superato gli esami di abilitazione, i militari vengono destinati a bordo delle varie motovedette della “Benemerita” dislocate lungo tutta la Penisola, nelle Isole Maggiori e Minori, sui Laghi e nella Laguna Veneta. Presso i Reparti di destinazione sarà poi completata la fase formativa, la quale si attaglierà alle esigenze operative della Componente Navale d’assegnazione e alle caratteristiche della motovedetta in uso.

Ogni intervento è un episodio con la sua storia e le sue sensazioni: ne ricorda uno in particolare?
Uno degli interventi più significativi dell’ultimo periodo, per il quale i militari sono rimasti emotivamente coinvolti, è stato quello relativo al salvataggio di un ragazzo da un tentativo di suicidio nella zona di Rialto. Nella circostanza, in una tipica serata veneziana, un uomo, poco più che trentenne, il quale da poco aveva aperto un’attività commerciale con grandi sacrifici, a causa della crisi economica scoppiata all’indomani degli eventi connessi con la pandemia da COVID-19, ha pensato di farla finita, in maniera plateale, lanciandosi da un ponte in Canal Grande, senza saper nuotare e con dei pesi addosso. L’intervento di una nostra motovedetta, in navigazione a poca distanza ed attirata dalle urla dei passeggeri di un vaporetto, ha evitato il peggio, grazie a due Carabinieri che non hanno esitato a tuffarsi in acqua per recuperare il ragazzo, con non poche difficoltà. In quell’occasione, per i militari, è stato di enorme aiuto e conforto il sostegno dei cittadini presenti, che oltre ad incitarli, hanno lanciato dai vaporetti e dalle rive, diversi salvagenti, chiudendo con applauso corale a salvataggio compiuto, ovviamente tra decine di telefonini che riprendevano e flash. L’equipaggio, formato da militari coetanei del ragazzo salvato, anche nei giorni successivi, libero dal servizio, ha voluto assistere il giovane in ospedale. Questo, credo, sia uno degli interventi da raccontare a testimonianza del fatto che i Carabinieri, ogni giorno ed anche nei posti più sperduti del nostro Paese, sono tra la gente e per la gente.

Comandante ci può descrivere le sue sensazioni nel momento del suo inserimento al “timone” del Nucleo Natanti?
Avendo operato prevalentemente in terraferma, non nascondo che, all’inizio, le perplessità e le incognite sugli interventi erano tante. Col tempo, lavorando al fianco dei miei collaboratori che, in maniera equilibrata, uniscono nel loro bagaglio professionale l’essere un operatore di polizia giudiziaria con l’essere un provetto marinaio, ho acquisito quelle conoscenze ed abilità necessarie per operare in un contesto unico e particolare come quello lagunare. Posso quindi affermare, con certezza, di avere la fortuna di essere al comando di un Reparto unico nel suo genere e composto da professionisti qualificati ed appassionati.

Bene Comandante, grazie di essere stato con noi. Un augurio di buon vento e di una buona navigazione a lei e a tutti i componenti del Nucleo.