“Tutto è possibile” è il pensiero, anzi la convinzione, che accompagna Damiano Carrara sin da ragazzo. Guardando alla sua vita possiamo solo dargli ragione. Maître pâtissier, personaggio televisivo, autore di libri e titolare di un atelier dove i dolci sono opere d’arte, è giudice dell’undicesima edizione di “Bake off Italia – Dolci in forno” condotto da Benedetta Parodi.
Nato a Lucca 38 anni fa, qui ha mosso i primi passi come bartender prima di andare a vivere in Irlanda all’età di 19 anni. Spirito libero e con grande voglia di avventura, nel 2012 Damiano si è trasferito in California dove con il fratello Massimiliano ha aperto due pasticcerie da subito sinonimo di golosità e successo: “Carrara Pastries”. Approdato in televisione, in breve tempo è diventato una stella di “Food Network America” per poi partecipare come concorrente, nel 2015, alla prima stagione di “Spring Baking Championship” classificandosi secondo. Nel 2016 ha proseguito con l’attività di concorrente di cooking show ed ha partecipato alla dodicesima stagione di “Food Network Star”, classificandosi terzo. Desideroso di nuove avventure professionali, nel 2017 è tornato nel nostro paese con un grande bagaglio di esperienze acquisite sul piccolo schermo ed è stato subito scelto come giudice di “Bake off Italia” su Real Time, successivamente seguito da “Junior Bake off”. L’anno seguente è inoltre diventato conduttore di “Cake Star” insieme a Katia Follesa e di “Fuori Menù” su “Food Network Italia”. Toscano, ma cittadino del mondo, ha al suo attivo due libri di ricette molto letti in America – “Dolce Italia” e “A Taste of Italy” – oltre all’autobiografia “Nella vita tutto è possibile”, edita da HarperCollins Italia. Nella nostra penisola sono invece in distribuzione i libri di ricette “Un po’ più dolce” e “Ancora più dolce”, pubblicati da Cairo Editore. Da sempre legato alla sua Lucca e agli affetti più cari, nel 2021 nella città natale ha inaugurato l’“Atelier Damiano Carrara”: una boutique all’insegna del dolce che racchiude tutta la sua filosofia. Una filosofia che unisce tecnica, maestria, estetica e naturalmente golosità.
Da sempre il tuo mantra è: “nella vita tutto è possibile”. Per te è stato davvero così. Fortuna e impegno quale percentuale hanno avuto per raggiungere il successo?
Sicuramente la dedizione e la costanza nel fare ciò che amo le ho acquisite sin da piccolo. Allora non sapevo cosa avrei voluto fare da grande, ma ho sempre cercato di dare il meglio in ogni mia azione. Tutto quello che ho realizzato sino ad oggi è frutto di un grande lavoro per cui direi che la fortuna ha una percentuale minore rispetto all’impegno.
Diventare Maître pâtissier era un sogno che avevi da bambino o si è delineato nel tempo?
Come dicevo prima, quando ero piccolo il mondo della pasticceria non era nei miei programmi e infatti all’inizio della mia vita professionale ho scelto altre vie. Poi mi sono avvicinato a questo settore e quando l’ho scoperto me ne sono letteralmente innamorato. Per me questo non è un semplice lavoro, ma una grande passione. È la vita. La mia vita. Ecco perché quando sono ai fornelli mi sento felice.
Qual è la tua visione dell’arte della pasticceria?
Secondo me ogni creazione deve essere frutto di un giusto mix tra raffinatezza, semplicità ed eleganza. È importante che sia armoniosa ed equilibrata, mai sopra le righe. Inoltre lo zucchero è un ingrediente fondamentale, ma non bisogna abusarne. I dolci possono essere… dolci anche usandone poco.
Che cosa hai acquisito dall’esperienza americana?
A livello professionale mi sono formato e sono cresciuto negli Stati Uniti e questo mi ha insegnato ad essere sistematico, a trovare sempre un piano B e a lavorare tutti i giorni senza pensare alle ferie o ai fine settimana.
Sei nuovamente giudice di “Bake off Italia-Dolci in forno”, il cooking show targato BBC
e prodotto da Banijay Italia.
Questa è l’undicesima edizione e siamo in prima serata su Real Time, canale 31. La conduzione è come sempre affidata a Benedetta Parodi e il trio dei giudici è composto da Ernst Knam, Tommaso Foglia e da me, mentre Clelia d’Onofrio continua ad essere presente nella parte dedicata alle schede storiche dei dolci oggetto delle prove. Sono davvero contento di proseguire con questa bella avventura perché come sempre si cerca di selezionare un gruppo di persone brave che crescano all’interno del programma. Per me questo non è solo entertainment, ma è anche un format lavorativo perché nei tre mesi di conduzione chi partecipa come concorrente impara, viene formato e cresce. L’evoluzione professionale di ognuno di loro è evidente puntata dopo puntata.
Qual è il tema di fondo di questa nuova edizione?
È stato scelto il sogno perché i 16 aspiranti pasticceri hanno la possibilità di trasformare il loro sogno in realtà proprio prendendo parte a “Bake off”. In un percorso lungo 15 puntate, ognuna caratterizzata dalle tre classiche sfide che sono la prova creativa, la prova tecnica e la prova a sorpresa, ciascuno di loro ha la possibilità di dimostrare le proprie capacità e le proprie conoscenze sulla pasticceria classica e moderna. Mi piace questo tema perché anche la mia vita professionale in qualche modo è un sogno e perché i miei desideri si sono trasformati in realtà per cui sono molto vicino a tutti loro.
Ci regali un aneddoto legato ad uno dei programmi TV che ti hanno visto protagonista?
Grazie a “Cake Star” ho girato tutta l’Italia e con Katia Follesa ci siamo davvero divertiti, ma anche sul set di “Bake off” c’è un legame molto stretto tra noi giudici. Per me il lato umano è davvero fondamentale perché ridere e scherzare rende questo lavoro ancora più entusiasmante.
Come è stato tornare in Italia dopo tanto tempo all’estero?
Ti confesso che all’inizio è stato uno shock gigantesco. Passare da Los Angeles a Lucca e a Milano non è stato facile. Qui, ad esempio, ad agosto è tutto fermo e nei week end non si lavora, mentre in America le persone sono operative 7 giorni su 7, sempre. Mi ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine mi sono abituato al modo di pensare e di fare italiano.
Cosa rende unico il tuo atelier di Lucca?
Il locale è gluten free e tanti dolci sono senza lattosio. Da noi trovi prodotti stagionali e sempre diversi perché cambio proposte ogni 2 o 3 settimane. Mi diverte usare la fantasia e lo staff la pensa come me. Inoltre tutto viene preparato sul momento per cui è freschissimo. Ci sono le vetrine espositive, ma il laboratorio è a vista e i pasticceri creano in tempo reale il dolce per il committente. Freschezza, artigianalità, eleganza e gusto sono le parole chiave che contraddistinguono ogni nostra proposta.
Come nasce un dessert firmato Damiano Carrara?
Mi faccio ispirare dalla natura e se c’è un prodotto della stagione lo scrivo, lo disegno, faccio diverse prove fino a raggiungere il risultato che voglio, ma soprattutto cerco di non creare mai qualcosa di banale. Ad esempio il mio Hamburger dolce è accompagnato da patatine che in realtà sono churros e da un ketchup che è salsa al lampone. Mi diverte immaginare, creare e stupirmi, prima ancora di stupire. Punto molto sull’idea di realizzare dolci sartoriali e mi faccio guidare, oltre che dalla natura e dalle stagioni, dai piatti semplici cucinati in casa… o dal nulla. Ci sono periodi in cui sono molto creativo e mi vengono in mente anche 10 proposte diverse ed altri in cui ho meno fantasia, ma la creatività è così: arriva quando meno te lo aspetti. Talvolta anche mentre guidi.
Quale ingrediente non manca mai nella tua cucina?
Naturalmente lo zucchero, ma anche la bacca di vaniglia che è un must per la mia crema pasticcera.
Professionalmente, il tuo autunno 2023 come sarà?
Sarà molto intenso e ricco di nuovi progetti televisivi ed editoriali. Purtroppo, non posso anticiparti nulla, ma sono davvero molto soddisfatto di quello che succederà.
Credit photo Photomovie | Francesco Margutti
Credit photo Alex Alberton