Uno degli eventi che merita sicuramente una visita, nell’imminente stagione estiva, è la Biennale d’Arte di Venezia.
Si tratta dell’esposizione di arte più longeva e autorevole del pianeta, basti pensare che la prima edizione risale al 1895.
La kermesse si svolge come sempre nei luoghi più belli della magica città lagunare: i Giardini della Biennale e l’Arsenale; difficile trovare giustificazioni per non essere presenti! Non si tratta, infatti, di una semplice esposizione di arte contemporanea, ma rappresenta una di quelle manifestazioni entrate nella cultura collettiva, che fanno scalpore, che fanno discutere, capace com’è di essere interprete o vittima delle tendenze e dei mutamenti della politica e della società.
Per coloro che, come la sottoscritta, non hanno una conoscenza approfondita della materia, non è improbabile chiedersi: “ma ci capirò qualcosa?”.
In effetti l’approccio all’arte contemporanea richiede uno sforzo in più.
Ma la risposta naturale è che, pur senza essere degli esperti, questa può essere l’occasione per mettersi a confronto con le idee, le visioni, gli stili, le tecniche di artisti e curatori che, con le loro opere, offrono un’inaspettata chiave di lettura della visione dei fatti e dei gesti del quotidiano comune, per capire come nella vita non ci sia nulla di certo e assoluto. È soprattutto in questa edizione che emerge dalle opere la consapevolezza di vivere tempi difficili; come se gli artisti sentissero la necessità, quasi fisica, di confrontarsi su questioni complesse che spaziano dalla sessualità all’integrazione razziale.
La 58ª edizione, che coinvolge 90 paesi partecipanti e 79 artisti, è stata inaugurata l’11 maggio e resterà aperta fino al 24 novembre e s’intitola “May You Live in interesting Times” (Che tu possa vivere in tempi interessanti). Il curatore americano Ralph Rugoff, in conferenza stampa, ci ha raccontato che lo spirito di questa mostra è l’esplorazione, la sperimentazione e l’apertura.
Il messaggio che vuole trasmetterci è che l’arte non è la soluzione ai problemi ma apre la mente e fa pensare. Una biennale coraggiosa che si pone l’obiettivo di superare più dei 600.000 visitatori della passata edizione e che raccoglie l’interesse della stampa nazionale.