La resilienza delle aziende italiane durante la lunga crisi


Paola Gomiero, Direttrice FABI Plus

Vorrei dedicare l’editoriale di questo numero alle aziende italiane che in questo periodo di pandemia stanno dimostrando una grande resilienza.
I mesi di isolamento a causa del Coronavirus hanno spinto le imprese italiane ad accelerare un processo di cambiamento che finora avevano affrontato solo parzialmente.
Così, nonostante la più grande emergenza sanitaria dal dopoguerra abbia lasciato segni profondi sui bilanci, tra i vertici aziendali aleggia una moderata positività. Nel contesto in cui ci troviamo, grazie anche al PNRR e a questa ventata di ottimismo, esiste una concreta speranza che il Paese possa farcela e venire fuori dalle secche degli ultimi tempi. Tant’è che ad oggi molte di queste aziende registrano una crescita dei ricavi stabile rispetto ai risultati d’esercizio di inizio pandemia.
Il timore scatenato dalla crisi le ha incentivate a sfruttare molte possibilità offerte dal digitale per riuscire a sopravvivere: vendite online, servizi di delivery, social media, pagamenti digitali. Alcune hanno moltiplicato gli sforzi dimostrando una grande capacità di anticipare e rispondere ai cambiamenti, e di evolversi rapidamente, in modo da essere più competitive e attrezzate per il futuro che si sta delineando.
Tra queste eccellenze ci sono anche alcune nostre aziende partner, che si sono particolarmente distinte, come Virgin Active Italia, con la quale collaboriamo da anni, che con la pandemia ha cambiato radicalmente il mondo del fitness, utilizzando il digitale. Il modello di allenamento del futuro diventerà un ibrido che comprenderà il meglio dell’esperienza fisica in palestra e dell’allenamento digitale da svolgersi a proprio piacere, nelle sedi più comode per l’utente.
Oppure il Gruppo Alpitour che, investendo molto nelle tecnologie informatiche, riesce a fornire ai propri clienti, tramite il marketing digitale, proposte mirate per ciascun target, mettendo in pratica strategie di customizzazione e fidelizzazione della clientela.
Alle imprese va riconosciuto quindi il merito non solo di essere state capaci di adattarsi alle mutate condizioni, ma anche di aver attuato un vero e proprio ripensamento dei valori della mission aziendale impegnandosi su sostenibilità e impatto sociale della propria attività. Il mio augurio è che questo atteggiamento si traduca in pratiche concrete e possa durare, nell’interesse delle aziende stesse, di chi ci lavora e di tutti noi.
Buon 2022

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