La piccola isola nel golfo di Napoli conquista l’importante nomina.
Un insieme variopinto di case, giallo, rosso, arancione, bianco, che sono le abitazioni di pescatori e giardinieri; e poi ci sono le spiagge di sabbia fine o terra vulcanica bagnate da uno splendido mare cristallino. Così si presenta Procida: un luogo tutto da scoprire così poco turistico ma straordinariamente autentico.
Per la candidatura, oltre a Procida, si erano proposte: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo (Tv), Taranto, Trapani, Verbania Lago Maggiore e Volterra (Pisa).
Il progetto presentato da Procida ha fatto breccia nella commissione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo presieduta dal Ministro Dario Franceschini che in apertura della cerimonia di proclamazione ha detto: “E’ un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione della capitale italiana della cultura 2022 è un segnale per il futuro, la ripresa. Nel prossimo anno saremo tornati alla normalità e la cultura e il turismo torneranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pandemia”.
Il Ministro ha poi fatto i complimenti a Procida e al Sindaco Raimondo Ambrosino che ha ribadito: “La nostra piccola isola è la metafora di tante comunità che hanno riscoperto l’orgoglio per i loro territori“.
“La cultura non isola”: è questo il nome del progetto presentato da Procida, che è diventato anche il suo slogan. Nel dossier viene così spiegata la candidatura: “la terra isolata è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo“.
All’isola andrà un milione di euro per realizzare un piano di sviluppo culturale e come sempre avrà ricadute anche dal punto di vista turistico.