La nomina a Capitale Italiana della cultura è avvenuta nel luglio del 2020 quando il Governo ha voluto “illuminare” le città di Bergamo e Brescia, duramente provate dal difficile periodo durante la pandemia. Il tema di quest’anno infatti è “La città illuminata” e fa riferimento ad una capitale che, dopo un lungo periodo di buio, ha visto un faro, una luce che si è accesa e la sta portando fuori dalle avversità e verso il futuro. La parola “illuminata” intende un territorio di ampie vedute, aperto, tollerante, capace di rigenerarsi tramite la cultura per costruire una visione del futuro da lasciare ai posteri in eredità. Il progetto si articola in quattro grandi aree tematiche all’interno delle quali sono stati organizzati per tutto il 2023 eventi e iniziative di teatri, scuole, università, associazioni e musei. La prima area si occupa del concetto “la città come cura” con la volontà di reinterpretare la tradizione mutualistica della storia locale per città che si stanno rialzando dopo l’ondata pandemica, dall’housing sociale alle politiche che riguardano il genere; la seconda area è “la città natura” intesa come un nuovo modo di interpretare il rapporto dei singoli e della collettività con le risorse naturali, dalla mobilità sostenibile alle strategie di transizione climatica; la terza riguarda “la città dei tesori nascosti”, che enfatizza il rapporto tra la cittadinanza e il vasto patrimonio culturale e infine la quarta area è “la città che inventa” che coinvolge la popolazione in un nuovo modello imprenditoriale e innovativo, dalle università alle infrastrutture. La cerimonia di inaugurazione ha avuto luogo il 20 gennaio scorso in contemporanea presso il Teatro Grande di Brescia e il Teatro Donizetti di Bergamo, proprio a voler sottolineare la volontà di accomunare le due realtà in un unico grande progetto multiforme. L’ospite d’onore all’evento di Brescia, in collegamento con quello di Bergamo, è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che con il suo intervento istituzionale ha raccolto una grande standing ovation, durata più di un minuto, da parte di tutto il pubblico. Queste due città hanno molto in comune, al di là della tragedia della pandemia che le ha viste tra le più martoriate. Sono unite dalla storia, sono legate dalle loro colline e dalle loro valli che gli hanno portato tanta fortuna. Bergamo e Brescia si sono riscoperte affini nel loro essere terre di lavoro, l’area manifatturiera che compongono insieme è la prima d’Europa. Due città così diverse ma tanto simili che nel 2023 stanno vivendo un nuovo capitolo della loro storia insieme. Un anno costellato di incontri ed eventi che coinvolgono tutti i bergamaschi e bresciani e non solo, anche tutto il paese.
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