Le parole che salvano vite: il Negoziatore


L’Arma dei Carabinieri, simpaticamente denominata La Benemerita, è articolata in diversi comparti ognuno con le sue specificità operative. Nell’anno in cui scriviamo ricorre il 211° anniversario dalla sua fondazione (13 luglio 1814). Sempre vicino alle persone, le stazioni dei Carabinieri sono presenti in modo capillare sul territorio e rappresentano una risorsa preziosa per la sicurezza sociale. In risposta alle crescenti esigenze dei cittadini, uomini e donne lavorano 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, all’ombra dei riflettori, con impegno e dedizione. Ora la nostra attenzione si concentra sulla figura del Negoziatore dell’Arma, in cui tutte le qualità umane e professionali che contraddistinguono un carabiniere vengono messe in risalto in situazioni di crisi. Abbiamo davanti a noi il Maresciallo Capo Michele Augelli classe 1986 con esperienze significative e di rilievo nell’Arma, operativo come Negoziatore nel comparto.

Maresciallo, la vita è come un treno su cui saliamo, con le sue fermate con cambi di binario, non sappiamo dove ci porterà! Quali sono state le sue scelte motivazionali per cui ha deciso di intraprendere questo percorso?
Ho deciso di partecipare alle selezioni per il corso da Negoziatore nel 2018, quando svolgevo servizio presso il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano. Avevo compiuto da poco trent’anni, età minima per partecipare alle selezioni. Sentivo il bisogno di affrontare una nuova sfida con me stesso e poi, negli anni in cui ho svolto servizio a Milano, ho conosciuto un maresciallo specializzatosi al primo corso Negoziatori, nel 2010; l’averlo visto operare in vari momenti di crisi mi ha spinto a intraprendere questa strada. Considero la specializzazione una tappa fondamentale del mio percorso di vita, non solo professionale.

Come nasce l’esigenza nell’Arma di istituire il Comparto Negoziatori?
L’esigenza nasce nei primi anni duemila e deriva dalla consapevolezza dell’importanza di gestire, con militari specializzati e addestrati, situazioni critiche (es. barricamenti domestici, presa di ostaggi, minaccia di un suicidio) senza ricorrere all’uso della forza. Nel 2010, presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri in Velletri,
c’è stato il primo corso per Negoziatori di primo livello. In questi quindici anni l’Arma ha strutturato una rete capillare con operatori specializzati e presenti in ogni provincia.

Con quali criteri selettivi psicoattitudinali e motivazionali vengono scelti gli aspiranti Negoziatori? Ci può descrivere l’iter formativo e addestrativo per raggiungere il traguardo finale?
Gli aspiranti Negoziatori vengono sottoposti a una selezione presso il Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento dell’Arma, dove vengono approfonditi aspetti motivazionali, cognitivi, caratteriali e psicologici per valutare la compatibilità del militare con il profilo richiesto per l’ammissione al corso. I militari ritenuti idonei frequentano un corso tenuto dagli Istruttori di Negoziazione del GIS, presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri in Velletri. Ad ogni settimana c’è uno sbarramento, e genericamente, meno della metà dei corsisti ottiene la specializzazione di Negoziatore di primo livello. Terminato il corso, il Negoziatore viene inquadrato presso il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale.

La formazione converge su un’unica figura, ad ampio spettro operativo per interventi complessi in momenti di crisi, oppure vi sono diversi livelli di addestramento e formazione per interventi diversificati?
La figura del Negoziatore assume connotazioni e definizioni diverse in base al contesto in cui opera. Per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri, si distinguono due livelli di Negoziatori: quelli di primo livello, ovvero militari che come me sono inquadrati nei reparti dell’Organizzazione Territoriale (Nucleo Investigativo) che, oltre a svolgere l’abituale servizio, sono specializzati a supportare i Comandanti responsabili della gestione di eventi critici. Poi ci sono i Negoziatori di secondo livello, anticrimine e antiterrorismo, effettivi al Gruppo Intervento Speciale, altamente specializzati per l’esercizio di azioni di negoziazione in casi di elevata gravità, e deputati a fornire supporto e consulenza ai Negoziatori di primo livello ogni volta che sono chiamati a operare. Il Negoziatore dell’Arma dei Carabinieri è un supporto tecnico nelle mani dell’ufficiale del comando provinciale competente sul territorio dove avviene il fatto, e viene chiamato a lavorare in squadra assieme a più componenti tattiche (e più Negoziatori) con l’obiettivo di guadagnare tempo, raccogliere informazioni e salvare vite.

Per raggiungere alti livelli di prontezza operativa richiesta nelle diverse missioni svolte, sono previste esercitazioni simulate che permettono di creare situazioni reali? 

Il corso per Negoziatore di primo livello vede un’alternanza, con graduale aumento di complessità, di lezioni con nozioni tecniche e di procedure con esercitazioni pratiche in cui si simulano interventi realistici. L’attività formativa non si conclude con la frequenza del corso; periodicamente siamo chiamati a partecipare a corsi di aggiornamento in qualità di tutor per i nuovi corsisti, a work shop addestrativi per Negoziatori più esperti e, con regolare cadenza, svolgiamo delle attività addestrative organizzate dalla linea territoriale e supervisionate dal Gruppo di Intervento Speciale.

Siamo consapevoli che una negoziazione a ogni livello può avere una durata di ore, perfino giorni. In che modo la persona preposta riesce ad essere sempre presente con la crisi in atto? C’è una preparazione intensa dal lato psicofisico? Sono previste alternanze in contesti dove la negoziazione si protrae oltre modo?
Ogni Negoziatore è scelto e formato per affrontare situazioni complesse. Nel caso in cui la negoziazione dovesse protrarsi per giorni c’è la possibilità di essere sostituiti dai Negoziatori in servizio in altri comandi provinciali; sul territorio nazionale sono presenti oltre 150 Negoziatori di primo livello e, se dovesse presentarsi la necessità, siamo tutti orientati per aiutare il collega che per primo è intervenuto.

Pensiamo che la prontezza dell’intervento sia basilare, in caso di crisi! Arriva la chiamata al 112 e via… o prima si acquisiscono informazioni inerenti all’evento? Ci può descrivere come vengono affrontati alcuni passi cruciali prima di iniziare una negoziazione? Possiamo parlare di un team tattico? In casi particolari sono previsti interventi di “forza”?
Il Negoziatore, prima dell’arrivo sul luogo della crisi, raccoglie tutte le notizie sull’evento e sulle persone coinvolte; questa attività svolge un ruolo cruciale perché permette di fornire all’Incident Commander (IC) o, meglio, all’On Scene Commander (OSC), ovvero l’ufficiale responsabile della crisi, tutte quelle informazioni che possono permettergli di impostare la strategia negoziale. Il dispositivo di crisi è composto dal Negoziatore, dai reparti dell’Arma Territoriale, dai reparti di intervento tattico, dal personale 118 e dai Vigili del Fuoco. Il Negoziatore ha il compito di rispondere alle esigenze operative dettate dall’Incident Commander, che può decidere, in particolari casi, di far intervenire un team tattico e ordinare un’irruzione.

Maresciallo, ogni intervento è un contenitore di emozioni e sensazioni diverse, una storia a sé… un ricordo particolare che conserva nel suo animo?
Ogni intervento è un’avventura, una storia da scoprire, una sfida con se stessi. Ricordo particolarmente quanto accaduto a luglio dello scorso anno in Provincia di Vercelli. Un uomo barricato in casa che aveva solo bisogno di essere ascoltato. Dopo una trattativa durata diverse ore si è consegnato spontaneamente ai colleghi delle Aliquote di Primo Intervento (API).

Per concludere il nostro percorso può delinearci la figura del Negoziatore nel suo insieme? Con la sua capacità di ascoltare e con la forza della persuasione è in grado di salvare vite.
Ciò che caratterizza la figura del Negoziatore è la capacità di provare empatia nei confronti del soggetto in crisi, attitudine essenziale per affrontare una negoziazione. Non abbiamo una soluzione predefinita, la costruiamo caso per caso, impegnandoci ad ascoltare chi ci troviamo davanti, un essere umano esattamente come noi.

Bene Maresciallo siamo consapevoli che non bastano poche domande per entrare nell’anima di questo importante comparto dell’Arma, con tutte le sue peculiarità umane e professionali, ringraziamo la Sua persona per essere stata con noi.

 

Credit photo Arma dei Carabinieri