Carabinieri – Quelli della montagna


La storia dei Carabinieri è la storia di noi Italiani, delle sofferenze, dei lutti, ma anche delle nostre conquiste. La nostra attenzione viene catturata dal Centro Addestramento Alpino dell’Arma in quel di Selva di Val Gardena (BZ), fondato nel 1968 dopo la fusione di altri due “centri” della montagna. Situato a 1650 metri di altitudine all’interno del parco del Puez-Odle, patrimonio naturale dell’Unesco, è un polo di eccellenza a livello nazionale e internazionale.
Il Comandante del Centro è il Colonnello Leonardo Albanesi, classe 1965, che ha maturato esperienze significative e di rilievo, con comandi in missioni estere ad alto profilo operativo. Oltre a numerosi riconoscimenti per meriti di servizio in ambito nazionale e internazionale, è stato nominato da giovanissimo Cavaliere della Repubblica.

 

Il Colonnello Leonardo Albanesi, Comandante del Centro Addestramento Alpino

Colonnello, ci permetta una divagazione. Nell’immaginario della nostra quotidianità notiamo che vivere è come scalare una montagna: gli ostacoli che incontriamo e superiamo giorno dopo giorno per realizzare le nostre aspirazioni sono paragonabili ai sentieri più impervi e difficoltosi che ci conducono a cime apparentemente irraggiungibili. Ci conforti in questo nostro pensiero, in un parallelismo con il suo Centro, dove uomini e donne sono addestrati per superare le avversità alle quali vengono demandati.
La vetta da raggiungere come metafora della vita è molto pertinente. Il nostro obiettivo è conquistare un traguardo, ricordando che niente ci viene regalato, tutto è frutto di sofferenze, rinunce, applicazione attraverso lo studio, l’impegno, la perseveranza, la passione, consapevoli che la “vetta” sarà sempre più vicina, e nessun sentiero o falesia e parete dritta potrà ostacolarci.
Dobbiamo crederci fino in fondo.
Il Carabiniere della Montagna può essere di esempio per la nostra quotidianità, in cui dedizione, passione, impegno e perseveranza si combinano per raggiungere una vetta. Niente viene improvvisato prima di partire per una chiamata di soccorso: per una spedizione occorre pianificare dove si va e come si va, e quali sono gli obiettivi da raggiungere. Abbiamo sintetizzato il percorso che ogni persona dovrebbe fare per raggiungere “il punto d’arrivo”, ricordiamoci sempre che possiamo essere tutto ciò che vogliamo essere.

In quale contesto storico è nata l’esigenza di costituire il comparto dei Carabinieri della Montagna? Quali sono stati i cambiamenti nelle strutture organizzative con l’incremento del flusso turistico nelle zone montane del Paese?
Il connubio tra i Carabinieri e la montagna risale esattamente al 1921 per esigenze di natura militare. A parte l’innesto durante il secondo conflitto mondiale, il comparto si è adeguato alle esigenze del boom economico: in questo contesto la popolazione andava frequentando sempre di più località montane, con incremento notevole dei residenti e conseguente aumento dell’utilizzo delle piste di fondo e da sci, che per noi sono delle “strade” e come tali devono essere presidiate e controllate. Per operare in queste situazioni i Carabinieri dovettero attrezzarsi con sci e motoslitte.

Dal Centro nascono figure come sciatori, rocciatori, addetti al Soccorso Alpino e squadre antivalanga. Quali sono i compiti istituzionali dei Carabinieri della Montagna?
Collegandomi alla precedente domanda, con l’aumento del turismo in località montane i militari dell’Arma che prestavano servizio nelle stazioni alpine e appenniniche furono chiamati anche a gestire situazioni di soccorso, salvataggio e ordine pubblico, con conseguenti problematiche che possiamo riscontrare nelle grandi città. In un contesto montano il Carabiniere è chiamato ad effettuare operazioni di soccorso che richiedono capacità d’intervento ad ampio spettro con cognizioni di primo soccorso. Nella figura del Carabiniere rocciatore vediamo non solo una persona in grado di scalare pareti di ogni grado per raggiungere con estrema sicurezza la persona da soccorrere in situazioni di criticità, ma anche una figura in grado di gestire ogni tipo di emergenza: occorre avere cognizioni e capacità di recuperare e portare in salvo chi è difficoltà, per esempio escursionisti in cordata.

 

Alcuni momenti di addestramento Alpino nel Centro di Selva di Val Gardena, Bolzano.

Con quali criteri selettivi sono scelti gli aspiranti allievi? Può descriverci l’iter formativo e addestrativo per raggiungere la piena capacità d’impiego operativo? Sono previsti corsi di aggiornamento durante la permanenza nei ruoli assegnati?
Ricordiamoci che i Carabinieri della Montagna operano nel periodo invernale e nel periodo estivo, devono affrontare particolari criticità climatiche in teatri operativi in cui neve, roccia e gelo sono “padroni”. In queste circostanze si richiedono resilienza e capacità fisiche non comuni, con conseguente selezione e addestramento particolarmente severi.
Di norma chi presenta la domanda ha nel suo animo l’amore e la passione per la montagna: naturalmente tutti provengono dalle varie specialità dell’Arma. I corsi si dividono in due rami: per sciatori e rocciatori abbiamo un corso base dove si acquisiscono i primi rudi menti dello sci, per apprendere la discesa su piste omologate e battute per poi passare al fuori pista. Il passo successivo è dimostrare di avere attitudini per svolgere attività di Primo Soccorso: in questo contesto il corso si affina con situazioni virtuali. Per i rocciatori esiste un corso basico, dove si insegna l’arrampicata fino al quinto grado, con un’integrazione inerente l’acquisizione di capacità di soccorso sia su parete rocciosa che ghiacciata. Per i rocciatori sono richieste particolari doti, un’innata predisposizione, forza di volontà, spirito di sacrificio e resistenza fisica. Naturalmente i corsi differiscono dalla “fase roccia” alla “fase ghiaccio”, con un ciclo di addestramento diverso da un punto di vista tecnico. Durante tutto l’arco di permanenza nei ruoli assegnati, il personale segue corsi d’aggiornamento e perfezionamento, per il mantenimento dei massimi livelli d’efficienza operativa, con conoscenza di nuovi mezzi e materiali in dotazione.

 

 

 

 

Vuole parlarci della sezione Sport Invernali, e dei vari Campioni del passato e di oggi che hanno frequentato il Centro?
Il Centro è un punto di riferimento per la sezione Sport Invernali, in sinergia con il Centro Sportivo dell’Arma dei Carabinieri con sede a Roma, in cui sono inserite sezioni specializzate in singoli Sport, con campioni Olimpici e Paralimpici.
La sezione ha sempre portato lustro all’immagine dell’Arma e del Paese, con campioni delle varie specialità di oggi e del passato, con vittorie sui più importanti campi di gara dell’arco alpino.

Nelle diverse operazioni di soccorso sono previste sinergie con altre realtà operative? Il Centro è frequentato dai Corpi Speciali dell’Arma per corsi di sci e alpinismo?
Certamente, in particolari casi. Ci sono azioni sinergiche con il Centro Alpino Italiano, (C.A.I), il Corpo Nazionale Soccorso Alpino (C.N.S.A.S) e con il comparto elicotteri, per il recupero di incidentati con il verricello in zone particolarmente impervie. Il centro è frequentato dai Corpi Speciali dell’Arma per corsi di approfondimento in contesti montani innevati e rocciosi, per interventi che richiedono capacità e tecniche di ricerca e soccorso. Non dimentichiamo il Settimo Reggimento Carabinieri “Trentino-Alto Adige” di Laives che ho avuto l’onore di Comandare, con un reparto d‘intervento montano con capacità operative in montagna sia d’estate che nei periodi invernali.

Ringraziando il Colonnello per la sua disponibilità, rivolgiamo un saluto e un sentito “GRAZIE” agli uomini e alle donne che frequentano i corsi addestrativi formativi del Centro, sempre pronti alla chiamata in caso di richiesta di soccorso. Consideriamoli come angeli delle vette che vegliano sulla sicurezza di escursionisti e appassionati di sport invernali, e quando li vedremo con la caratteristica banda rossa in discesa sulle piste da sci, potremo dire: “SONO QUELLI DELLA MONTAGNA”

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