Aeronautica Militare: un ponte tra cielo e terra


Correva l’anno 1923 esattamente il 28 marzo, nasceva la Regia Aeronautica, che lasciò il posto nel 1946 all’attuale Aeronautica Militare, simpaticamente chiamata nell’immaginario collettivo “l’Arma Azzurra”. Nell’anno in cui scriviamo ricorre il 99° anniversario della sua costituzione.
La nostra attenzione viene “catturata” dal 31° Stormo “Carmelo Raiti” basato sull’Aeroporto di Roma-Ciampino. I compiti istituzionali di questa Unità di Volo sono: voli di Stato, voli della Santa Sede, voli umanitari verso qualsiasi destinazione e voli per emergenze sanitarie

 

Abbiamo il piacere di avere con noi il Colonnello Gianmattia Somma classe 1975 Comandante del 31° Stormo con esperienze significative e di rilievo in Aeronautica Militare.

Colonnello, di quante linee di volo è composto lo Stormo e quali sono le loro caratteristiche?
Il 31° Stormo deve garantire il trasporto delle Alte Cariche dello Stato e allo stesso tempo il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati, di traumatizzati gravi, di equipe mediche e di organi per trapianti. Per fare ciò e per assicurare flessibilità e versatilità di impiego in funzione di diverse esigenze operative, la composizione della “flotta di Stato” è diversificata.
Le cinque diverse linee di volo sono in grado di soddisfare le richieste di trasporto in qualsiasi parte del globo, tuttavia, è proprio la sinergia che si instaura, che fornisce l’idea del servizio che il Reparto è in grado di offrire al Paese. Il carattere straordinario dello Stormo lo si percepisce immediatamente quando si vedono i velivoli posizionati in rampa. L’impatto visivo della colorazione bianca dei due Falcon 50 e dei tre Falcon 900 perfettamente allineati è forte, specialmente quando sono posizionati e la sfumatura rosea tipica dell’alba li rende ancora più affascinanti al sorgere del sole. Anche il rumore e l’eco generato dai motori dei due Leonardo VH139 suscita una sensazione di prontezza.
Per non parlare poi del velivolo più “grande” della flotta, l’Airbus 319, in grado di decollare e di raggiungere in poche ore destinazioni lontane, dall’altra parte del Mondo.
I velivoli in forza allo Stormo permettono di operare in massima sicurezza in tutte le condizioni meteorologiche, potendo effettuare decolli ed avvicinamenti in condizioni di ridottissima visibilità alla pari delle corrispondenti versioni utilizzate nell’aviazione generale e commerciale.
Ovviamente, il mezzo aereo da solo non è sufficiente, ma necessita di essere condotto da personale altamente qualificato ed addestrato, mosso da una solida propensione all’aggiornamento tecnico-professionale.
Il personale di volo (in particolare i piloti) che compone gli equipaggi, in forza ai due Gruppi Volo del 31° Stormo, proviene principalmente da altri Reparti della Forza Armata ed è in possesso di un notevole bagaglio di esperienze professionali ma soprattutto è consapevole di dover agire sempre con una maturità ed una motivazione non comuni.

Vi sono equipaggi in allerta pronti al decollo? Quali sono le procedure organizzative che precedono ogni missione?
La missione assegnata al 31° Stormo è di per sé esplicativa di come i compiti assolti debbano in un certo modo onorare stringenti tempi di reazione ed un livello di ambizione sempre elevato. Infatti, al Reparto viene chiesto di effettuare attività di trasporto aereo per soddisfare le esigenze dell’Autorità di Stato, Interforze e di Forza Armata, ma anche missioni di pubblica utilità. Il concetto operativo e di impiego del personale dello Stormo è per questo motivo caratterizzato dalla capacità di operare con tempismo straordinario.
Tempismo vuol dire molto spesso essere in grado di salvare vite umane. Da questo concetto deriva la reattività e la
professionalità del personale dello Stormo, capace di operare sempre al limite per garantire la sicurezza e la tempestività della missione richiesta.

Quanto è importante l’addestramento continuo dei suoi uomini?
Come già accennato, per quanto i velivoli non siano di recente acquisizione (i Falcon 50 operano ormai da decenni e non sono più in produzione da un po’), la flotta aerea di Stato può considerarsi di valore assolutamente elevato. Tuttavia, la “macchina” non può di per sé assolvere la missione, bensì è da ritenersi fondamentale la componente umana per poter garantire il massimo livello di efficienza, sicurezza ed operatività.
Gli equipaggi svolgono frequentemente corsi di aggiornamento per poter esercitare al meglio le loro capacità. All’interno dei Gruppi Volo la parola d’ordine è innanzitutto “fare squadra”, c’è bisogno del massimo affiatamento tra i membri di equipaggio e si susseguono attività di “team building” ed esercitazioni pratiche collettive.
La prontezza operativa si traduce nel dover svolgere operazioni complesse in tempi ridottissimi ed in condizioni di stress con naturalezza e consapevolezza apparentemente normali, le possibilità di errore devono essere ridotte a zero ed il rischio deve essere sempre commisurato all’obiettivo da raggiungere. Il personale del Reparto è cosciente del proprio dovere di curare ogni dettaglio, sia che si tratti di un Trasporto di un’alta Carica dello Stato, sia nel caso di un Trasporto di pazienti in imminente pericolo di vita, pur contemplando in quest’ultimo caso lo stress di natura emotiva nell’essere spesso una delle ultime risorse a cui un bambino si sta affidando per vedere salve le proprie speranze nel futuro.

Ogni missione è un contenitore di emozioni e sensazioni diverse, una storia a sé…
L’aspetto emotivo non è un aspetto secondario quando si parla dei voli che coinvolgono gli uomini e le donne del 31° Stormo.
In particolare modo, in occasione di un trasporto sanitario d’urgenza o di un volo per ragioni umanitarie fuori dai confini nazionali, gli equipaggi sono consapevoli che la loro missione rappresenta in quel momento la ragion d’essere del Reparto, la fase del racconto in cui tutti i loro sacrifici ed il loro addestramento vengono messi a diposizione della comunità.
Le emozioni che provano sono differenti e si alternano col passare delle ore. In genere, le emozioni non terminano con
la fine delle operazioni, esse continuano a pervadere i cuori degli equipaggi per giorni, mesi, anni. Sento più volte raccontare anche di storie relative a ringraziamenti giunti a distanza di anni da parte dei familiari, rivolgendo parole affettuose nei confronti di chi ha permesso loro di mantenere in vita i loro cari e si assiste ad un incredibile senso di riconoscenza e stima per noi e dunque per la Forza Armata tutta.

Ogni Comandante trasmette agli uomini e alle donne sotto il suo comando una serie di valori, cos’hanno trasmesso, invece, i componenti del 31° Stormo alla sua persona?
Una risposta non banale… Sono sempre stato consapevole che la figura di Comandante deve essere coerente con la realtà ed il contesto nel quale si esercita l’azione del comando.
Non esistono Comandanti se non si esce da questo ruolo mettendosi in gioco e accettando le sfide. Ho sempre sognato di far parte del 31° Stormo per tutti i motivi e le ragioni che sono emerse nelle domande precedenti. Esserne oggi il Comandante è un privilegio perché ogni giorno ricevo lezioni di vita ed insegnamenti da parte di persone fantastiche che da anni operano incessantemente per assicurare la missione del Reparto.
Professionalità, passione, riservatezza, flessibilità e gioco di squadra sono concetti che ogni giorno mi vengono dimostrati e mi rendono orgoglioso di poter dire che il 31° Stormo è sempre pronto.
Anche il volo più normale diventa speciale se solo si pensa all’importanza che può avere per un genitore che affida la vita di suo figlio, il bene più prezioso, a degli “sconosciuti”. Questi sconosciuti in realtà sono degli angeli che appaiono quando c’è bisogno e senza clamore mediatico… sono gli angeli del 31° Stormo!

Bene Colonnello,
grazie della sua disponibilità!

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