Contrasto al tabagismo: politiche fiscali più efficaci e campagne di sensibilizzazione


L’incontro dal titolo “Ricerca, numeri e proposte. Politiche di tassazione e strategie di contrasto al tabagismo in Italia”, svoltosi il 24 settembre 2024 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, ha messo in luce la necessità di un’azione più incisiva contro il tabagismo attraverso politiche fiscali mirate. L’iniziativa, organizzata dalla Vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone in collaborazione con la “Fondazione Umberto Veronesi” ha portato al centro del dibattito il tema della tassazione sui prodotti del tabacco, evidenziando il suo ruolo chiave nella tutela della salute pubblica e nella prevenzione del fumo tra le nuove generazioni.

Durante l’incontro è stata presentata l’analisi preliminare dello studio triennale “Politiche di tassazione dei prodotti a base di tabacco per il contrasto al tabagismo”, condotto dal Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) dell’Università Bocconi. Lo studio ha messo in luce l’efficacia delle politiche fiscali nel ridurre il consumo di tabacco e i benefici che queste misure apportano alla salute pubblica, specialmente tra i giovani. Tuttavia, nonostante l’evidenza scientifica che sottolinea l’importanza delle accise per scoraggiare il fumo, l’Italia continua ad applicare una tassazione sui prodotti del tabacco tra le più basse in Europa, con un prezzo medio di 5-6 euro per pacchetto, ben lontano dai 12-15 euro applicati in Paesi come Francia e Regno Unito.

La professoressa Amelia Compagni, Direttrice del CERGAS, ha sottolineato che l’Italia, fino a oggi, ha attuato solo incrementi modesti delle accise, senza una chiara visione di salute pubblica. Al contrario, studi internazionali dimostrano che l’aumento della tassazione è una misura efficace per ridurre il consumo di tabacco, con effetti positivi sulla salute, specialmente nei gruppi socioeconomicamente più vulnerabili. Inoltre, contrariamente a quanto temuto, non esistono prove che collegano l’aumento delle accise a un incremento del commercio illegale di tabacco o a un impatto negativo sull’economia del Paese produttore. Anzi, secondo la Banca Mondiale, tassare il tabacco potrebbe portare a un doppio beneficio: miglioramento della salute pubblica e crescita economica.

La professoressa Giulia Veronesi, membro del Comitato di Lotta al Fumo della Fondazione Veronesi, ha evidenziato l’importanza di interventi di prevenzione. Ogni anno in Italia si registrano circa 44.000 nuovi casi di tumore al polmone, con il 90% di essi legati al fumo. Veronesi ha ribadito l’urgenza di politiche fiscali più aggressive per prevenire che i giovani diventino i fumatori e i malati di domani.

L’incontro, che ha visto anche la partecipazione di esponenti politici di diversi schieramenti, ha sottolineato l’urgenza di un approccio più incisivo da parte dell’Italia nel contrastare il tabagismo, sia attraverso politiche fiscali più efficaci che tramite campagne di sensibilizzazione, per prevenire l’impatto devastante del fumo sulla salute pubblica e sui giovani.