Bagnaia: “Pronti a riprenderci il titolo”


È pronto per la nuova stagione Pecco Bagnaia, apparso motivato e sereno alla presentazione della Ducati GP25 di fine gennaio a Madonna di Campiglio. “L’obiettivo resta sempre lo stesso, vincere. Ho passato il mio inverno ad analizzare gli errori e le cose da migliorare, iniziamo con una motivazione in più. Ho un nuovo compagno di squadra con il quale inizieremo a fare un lavoro importante, siamo carichi e c’è molta voglia di concludere quello che l’anno scorso ci è sfuggito” ha dichiarato.

Sul cupolino della sua Desmosedici torna il numero 63 dopo i due anni da campione del mondo con l’1. Inglobate nel 3 si notano le tre stelle dei titoli vinti nel Motomondiale. Il 63 sulla carena lo ha fatto riflettere perché non è l’1. “Dovrò essere più riflessivo in certe situazioni. Però alla fine l’obiettivo è quello di riportare indietro l’1 e bisogna mettere sulla bilancia il rischio e quello che è l’obiettivo finale. Cercheremo di fare un lavoro per bene”. Il prossimo campionato in MotoGP sarà animato dalla sfida tra Pecco e Marquez per la prima volta insieme nel team ufficiale Ducati. “Un compagno di squadra forte è un grande stimolo e io devo provare a batterlo. E lui farà lo stesso con me”. Un’epoca diversa dal passato contraddistinto a volte da grandi antipatie. “Assolutamente sì, è così. Si cercherà di collaborare per quanto è possibile e poi durante la stagione ognuno farà il suo” aveva dichiarato già  qualche mese fa, alla cerimonia che lo consacrava Torinese dell’anno 2024, riconoscimento attribuito dalla Camera di commercio di Torino. Proprio in quella occasione Pecco ha rivissuto il film della stagione scorsa che si era appena conclusa. Bagnaia ha pagato caro qualche errore di troppo e un Martin pressoché perfetto, ma il suo 2024 da 11 vittorie su 20 gare è una delle stagioni migliori di sempre per quantità di trionfi, a prescindere dalla mancata conferma del titolo. “Ho analizzato le gare peggiori. Ho sempre voluto arrivare più avanti possibile, ma ho capito che a volte è meglio aspettare”. E ha spiegato in che cosa si sente torinese: “È vero che vivo nelle Marche ormai da tanto tempo, ma non perdo mai l’occasione per tornare a Torino e a Chivasso, dove sono cresciuto e dove vive la mia famiglia. Per me salire sul tetto del mondo da torinese è un grande motivo di orgoglio. Penso che noi siamo diversi dalle altre persone, siamo schivi ma con grande rispetto per ogni cosa. E questo fa spesso la differenza. Il torinese viene visto come una persona pacata, educata e rispettosa”. Un po’ schivo lo è davvero, accompagnato da sua moglie Domizia Castagnini, conserva con orgoglio un po’ di torinesità anche nella parlata: “Ogni volta che torno a Pesaro mi prendono in giro per il mio accento piemontese, anche se la mia pronuncia della lettera zeta ormai è un po’ romagnola”. Bagnaia racconta quindi di essere diventato campione del mondo “con dedizione e determinazione e soprattutto – aggiunge – mi ha aiutato molto non vivere i sacrifici come dei sacrifici. La cosa più pesante è stata trasferirsi da Chivasso a Pesaro quando ero ancora minorenne, una cosa che ho però vissuto come una grande opportunità”. È stato fondamentale per la sua crescita anche il ruolo dei genitori: “Mio padre e mia madre a volte hanno tolto del tempo agli altri per dedicarsi di più a me. Papà non mi ha mai imposto di diventare un pilota a tutti i costi, mi ha sempre lasciato libero dicendomi di essere convinto al cento per cento di quello che stavo facendo. Questo insegnamento mi ha aiutato tanto crescendo”. Pecco dà infine un consiglio ai tanti giovani presenti al Teatro Alfieri di Torino: “Dovete crederci sempre. L’importante è inseguire la propria passione. Lavorare divertendosi, facendo quello che si ama di più, è molto più facile. I sogni vanno inseguiti e acciuffati, realizzarli dà grande soddisfazione”. Inevitabile allora uno sguardo all’immediato futuro e a che cosa cambierà rispetto alla stagione scorsa: “Sappiamo dove dobbiamo migliorare e questo è già un buon inizio”.


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