Azzorre – Le isole dei colori


Le Azzorre sono una meravigliosa sorpresa per chi le visita. Lontane e isolate dai continenti, l’unico vento percepibile è quello che arriva dal mare. Posizionate nell’Oceano Atlantico a una distanza di quasi 1500 km dalle coste del Portogallo, sono una regione autonoma dello stato lusitano. Di origine vulcanica, l’arcipelago è composto da nove isole suddivise in tre gruppi e da altre piccole isole minori.

La famosa corrente del Golfo (che genera l’anticiclone con cui ci beiamo nei mesi estivi) regala temperature miti durante tutto l’anno, con pochi sbalzi termici tra le stagioni. L’umidità è però una costante e regala una florida e verdeggiante vegetazione. Sviluppate lungo un’estensione di circa 600 chilometri, le Azzorre sono amate dai praticanti di trekking. Offrono infatti dei percorsi più o meno semplici immersi nella natura, per godere di panorami mozzafiato sul mare aperto oppure sull’interno, tra vallate morbide e crateri di vulcani sopiti.
Molto simili tra loro, ciascuna isola rivela solo al visitatore attento le proprie caratteristiche uniche. Qualcosa di peculiare che ha portato a identificarle con colori differenti. Ed è seguendo questi colori che andremo a visitarle.

Il porto della capitale Ponta Delgada

L’Isola Verde
São Miguel è l’isola più grande e più turistica delle Azzorre grazie anche all’attracco delle navi da crociera nel porto di Ponta Delgada, la capitale. Definita Isola Verde per i prati estesi e le foreste subtropicali, in questa isola si trovano ancora specie endemiche di flora come l’erica, l’alloro nativo e il pungitopo maggiore che garantiscono la sopravvivenza del Ciuffolotto delle Azzorre, uno dei passeri più rari d’Europa. In tale scenario bucolico si trovano anche i più grandi laghi dell’arcipelago, collocati dentro crateri vulcanici di dimensioni chilometriche. I più famosi sono a Sete Cidades, ammirabili dal belvedere Vista do Rei (Vista del Re). In basso, allo sguardo, si aprono due superfici d’acqua adiacenti, una verde e l’al tra azzurra, di una bellezza particolare che ha generato miti e leggende. Altri luoghi affascinanti sono il Lagoa do Fo go (Lago del Fuoco) e il Lagoa di Furnas, collocati anch’essi dentro crateri e contornati da una vegetazione lussureggiante. Ed è proprio il carattere sulfureo dell’isola a manifestarsi nelle piscine naturali di acqua calda di Caldeira Velha o in quella del parco Terra Nostra (inserite in un giardino botanico), o ancora nell’edificio termale di Caldeiras da Ribera Grande (risalente al 1811). São Miguel è famosa anche per le piantagioni da tè che tratteggiano il paesaggio a gradoni. Qui si trova l’unica casa di produzione di tè in Europa, resa attiva dai cinesi che importarono sia la pianta sia le tecniche di produzione. Nello stabilimento artigianale di Chá Gorreana è possibile vedere i macchinari, di fabbricazione inglese e indiana, oltre ad assistere alla produzione. Nello spaccio adiacente si possono acqui stare confezioni di tè azzorreno, molto pro fumato e di difficile reperimento altrove.

 

L’Isola Gialla
In una posizione defilata rispetto alle altre, Santa Maria è la più meridionale e orientale delle Azzorre. Oltre a essere la terza isola più piccola. Il clima caldo e secco, con piovosità inferiore rispetto alle sorelle, rende il terreno arido. È infatti la gradazione della colorazione dei suoi “barreiros” che le ha fatto guadagnare il nome di Isola Gialla. Grazie alle sue

condizioni geoclimatiche, Santa Maria è anche la località balneare per eccellenza dell’arcipelago. Nella parte meridionale vi sono diverse spiagge dorate, di sabbia fine, con piscine naturali per immergersi in acque che d’estate raggiungono i 25 gradi. Ma anche a Santa Maria non mancano i paesaggi vulcanici. Essendo la più antica tra le isole delle Azzorre, il suolo mostra il succedersi delle oscillazioni oceaniche nel corso dei millenni. Il risultato di tale fenomeno si può ammirare a Pedreira do Capo: una colata basaltica sottomarina è emersa portando con sé fossili di coralli, conchiglie e alghe. Un altro fenomeno di interesse geologico e molto scenografico si trova in località Ribeira do Maloás dove è possibile ammirare una parete di bastoni di lava che ricorda il Giant’s Causeway in Irlanda del Nord.

Lo spettacolare panorama della Vista do Rei, sull’isola di San Miguel

L’Isola Lilla
Terza per dimensioni è l’isola di Terceira, definita col colore Lilla per l’abbondante presenza di glicine che irrora di profumo le strade. La sua capitale, Angra do Heroísmo, fu fondata nel 1534 ed è inserita tra i siti Patrimonio dell’Unesco. Qui si trovano le fortificazioni di San Sebastiano e San Joao Baptista del XVII secolo, esempi unici di architettura militare. Una particolarità: la pianta cittadina fu realizzata in base ai venti! Nell’entroterra, sulla Caldeira de Guilherme Moniz, nella zona nord di Biscoito da Ferraria e Pico Alto e a ovest, sulla catena montuosa Serra de Santa Bárbara si trovano densi boschi di vegetazione endemica. La passata attività vulcanica è invece testimoniata a livello sotterraneo: nell’Algar

Il cratere di Caldeirinhas di fronte alla Baia do Porto e alla città di Horta

do Carvão vi sono i resti di un’antica condotta vulcanica; la Gruta do Natal è un tunnel lavico in cui si succedono corridoi stretti e lunghi, con particolari colori alle pareti. Mentre in superficie si possono visitare le Furnas do Enxofre, ovvero delle fumarole ribollenti da cui esce acqua molto calda e il tipico odore di uovo marcio si spande nell’aria. Nella parte meridionale, incuneate nelle insenature, si trovano le piscine (naturali e non) per concedersi dei corroboranti bagni oceanici. A caratterizzare il paesaggio ci pensano anche le numerose piccole cappelle dedicate allo Spirito Santo. Sono i coloratissimi Impérios che, tra sacro e profano, sanciscono una lunga tradizione religiosa di liturgie e feste della Pentecoste.

 

L’Isola Azzurra
Faial deve il nome di Isola Azzurra alle ortensie che circondano la caldera del vulcano. Simbolo dell’isola, la Caldeira ha un perimetro di sette chilometri e nel fondo, a 450 metri, accoglie un lago circondato da una fitta foresta. Di fatto Faial si può dividere in due zone: nella parte est si trovano dolci e verdeggianti pendii mentre nella parte ovest si trova il piccolo vulcano Capelinhos immerso in un paesaggio lunare. Fu proprio da questo camino che avvenne l’ultima eruzione delle

Vista su Ponta dos Capilinhos, sulla costa occidentale dell’Isola di Faial.

Azzorre, a metà degli anni ‘50 dello scorso secolo. Il terreno grigio di cenere comincia a essere intervallato dal verde della vegetazione che crea un vivace gioco di colori. La sua capitale, Horta, è un centro vivace che gode ancora oggi dell’atmosfera di quando era un importante porto commerciale nella rotta tra Europa e America.

 

 

L’Isola Grigia
Il Monte Pico, sull’omonima isola, è la vetta più alta del Portogallo. In realtà si tratta di un imponente vulcano dal diametro medio di 19 chilometri e un’altezza di 2351 metri sul livello del mare. Visibile da ogni parte dell’isola (e spesso anche dalle vicine Faial e São Jorge) ha anche il titolo di terzo maggior vulcano atlantico, oltre a essere una delle montagne più alte della Terra considerando il dislivello rispetto al fondale marino. La salita verso la cima è piuttosto impegnativa, ma la fatica è presto ripagata. Nelle giornate terse, dalla vetta è possibile godere della vista su tutto l’arcipelago centrale, mentre sulla terra si ammirano circa duecento coni di scorie basaltiche e una ventina di piccoli laghetti del colore del cielo. Pico è la seconda

Sullo sfondo il profilo del Monte Pico, che svetta al di là del Lagoa do Capitao.

isola delle Azzorre per estensione ed è caratterizzata da estesi campi di lava grigia che i locali chiamano “lajidos” o “terras de biscoito” a seconda dell’appiattimento o dell’irregolarità. Il grigio scuro della roccia incontra l’azzurro del mare in una perpetua lotta tra la forza creatrice dei vulcani e quella erosiva delle onde. Perciò lungo la costa si susseguono archi, grotte e falesie che rendono il paesaggio duro e aspro. Dai suoi Miradores è possibile godere dello spettacolo della natura, così come assistere al transito delle balene nella stagione della migrazione. Sebbene tutte le Azzorre si trovino nella tratta di passaggio, è ai balenieri di quest’isola che Melville dedicò il romanzo “Moby Dick”.

 

Bocas do Fogo

L’Isola Marrone
Per chi ama i luoghi solitari, São Jorge è l’isola perfetta. Da esplorare in auto, molte delle zone più suggestive sono però raggiungibili solo a piedi. È famosa per le “Fajãs”, ovvero delle zone pianeggianti formatesi da flussi di lava penetrati nel mare o da rocce e terra che sono piovute dall’alto in seguito a fenomeni sismici. Sull’isola ne esistono oltre settanta, di grandezza diversa, che rendono il panorama davvero unico. Così come parti colare è la sua silhouette: la forma allungata punteggiata da una sequenza di coni vulcanici nella parte centrale la fanno assomigliare a un animale preistorico sdraiato. Addentrandosi ed esplorando la Cordilheira Central si scoprono: i crateri delle Bocas do Fogo (attivi fino al 1808 e diventati piccoli laghi e zone di torbiera) e piacevoli punti di belvedere per ammirare le isole vicine e la zona costiera. Il litorale allungato è un susseguirsi di piccole località e scorci scenografici con punte rocciose e aguzze che escono dal mare, coni vulcanici rimodellati dalle onde e piccole insenature di macchia verde dove gli uccelli trovano riposo. Le condizioni climatiche favorevoli, di protezione dai venti e con accumuli di nebbia nella parte più elevata, rendono il suolo fertile e adatto alla coltivazione di banane, patate e arance. Inoltre, il formaggio di São Jorge è considerato il migliore delle Azzorre. Di pasta dura o semi-dura e dal sapore piccante, viene prodotto in piccoli caseifici ed espor tato in vari paesi.

 

L’Isola Rosa

Flores

La più occidentale delle Azzorre è Flores e, da un punto di vista geografico, costituisce l’ultimo lembo di terra europea. Deve il suo nome floreale alla fauna ricca, dovuta a un clima sostanzialmente piovoso. Il suo paesaggio è dominato da un massiccio centrale di origine vulcanica, composto da morbidi pendii e pareti scoscese, oltre che da ben sette crateri vulcanici trasformatisi in laghi (di cui uno profondo oltre cento metri). Dolci torrenti attraversano gli ampi spazi ricoperti di fiori, tra i quali spiccano le azalee rosa, da cui il nome di Isola Rosa. In prossimità delle alte scogliere i torrenti diventano cascate dall’impetuosa gettata. Se ne contano una ventina tra cui spicca la Ribeira Grande con un salto di trecento metri. Un altro monumento naturale, tra i più famosi dell’arcipelago, è la Rocha dos Bordões (Roccia dei Bastioni), ovvero un complesso basaltico strutturato in colonne verticali che ricorda un organo a canne. Oltre alla peculiare forma, la pietra acquisisce un colore diverso a seconda del momento della giorn ta, spingendo i turisti a tornare più volte per godere dello spettacolo di luce.

L’Isola Bianca
Graciosa è stata classificata dall’Unesco come Riserva della Biosfera per la conservazione e la protezione dell’ambiente. Le case dei quattro paesini presenti sull’isola sono disposte sia sul litorale che all’interno, con un impatto davvero minimo sul territorio. I suoi rilievi sono poco pronunciati e i toponimi assegnati alle dolci colline richiamano il colore biancastro della roccia vulcanica. È infatti dalla trachite che le deriva il nome di Isola Bianca. Emblema dell’isola è la Caldeira, ovvero una depressione ellittica del terreno con diametro fino a un chilometro e mezzo e una profondità di circa 270 metri.

Furna do Enxofre

Posizionata in cima al vulcano, è possibile ammirarla salendo fino alla Furna da Maria Encantada oppure attraverso un tunnel. All’interno della Caldeira si trova poi la Furna do Enxofre, una cavità alta circa 40 metri a cui si accede attraverso una torre edificata lo scorso secolo. La sua particolarità risiede nella presenza di un lago freddo e di una fumarola fangosa dall’odore sulfureo, tipico delle Azzorre in prossimità di sorgenti.

 

 

L’Isola Nera
La più piccola tra le Azzorre, Corvo, è un cono vulcanico che emerge dalle acque dell’Oceano Atlantico. Il cratere ha un diametro di due chilometri e una profondità di 305 metri, e ospita un lago poco profondo da cui affiorano piccoli coni vulcanici. La terra è ovviamente nera, così come le abitazioni hanno le facciate in pietra scura. Su tutta l’isola vivono un centinaio di persone e Vila do Corvo è l’unico paese, adagiato su una pianura costiera lavica (fajã) formatasi a seguito di una colata vulcanica. Questi cordoni scendono poi nell’Oceano creando dei “caneiros”, formazioni geologi che dove è fiorita una florida vita subacquea.

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