A colazione con Massimiliano Capella


Coccola golosa, dolce pausa tra la calma della notte e la frenesia del giorno: la colazione, secondo me. Il momento migliore per due chiacchiere rilassate con Massimiliano Capella.

Storico dell’Arte e della Moda, approfondisce le relazioni tra Arti Visive, Moda e Performing Arts. Cura mostre ed eventi che accostano abiti, costumi di scena e opere d’arte. Direttore della Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani per l’arte e la cultura, collabora con musei italiani ed esteri, teatri, università e importanti maison. I suoi libri sono pubblicati in Italia e all’estero da 24 Ore Cultura, SKIRA, Centauria, Silvana Editoriale, Mazzotta, Allemandi, Scripta Maneant, Rizzoli International New York, Glitterati Incorporated New York-London, Art Deco Edition Russia, Panini Books e RBA España, Hors Collection Paris e Hacette Livre Francia, Siltala Helsinki, Abrams Book UK, teNeues e Eden Books Germania.

Come valuti la moda attuale?
Il mio approccio al fashion è da storico dell’arte. Oggi assistiamo ad un impoverimento della creatività causato dal balletto dei direttori artistici che passano da una Maison all’altra portando la loro cifra, ma rendendo poco riconoscibile l’identità di un brand. Secondo me è fondamentale attingere all’archivio di una Maison per riprendere i linguaggi del passato e rivisitarli in chiave contemporanea in modo da ricreare uno stile riconoscibile. Dall’altro lato la moda oggi punta alla sostenibilità. Stiamo vivendo un momento complicato a livello globale e il fashion, più di altri, sta lavorando per il riciclo e per la nuova filiera nella tutela del pianeta.

Quali donne, secondo te, sono state iconiche?
Nei miei libri ho sempre riferito questo titolo a figure femminili che hanno creato una rivoluzione a livello artistico, culturale e stilistico. Maria Callas, Frida Kahlo e Marylin Monroe, ad esempio, hanno segnato un prima e un dopo.

La Barbie è un simbolo?
Lei è veramente iconica, come spiego nel mio libro del 2024 “Barbie. The icon celebration”. Non ho studiato il fenomeno Barbie per parlare della bambola, ma perché attraverso lei racconto le trasformazioni femminili dal 1959 ad oggi. Importante strumento di lettura della società, non ha anticipato tendenze, ma le ha fatte sue. È un’icona perché ha segnato un cambiamento nella storia del giocattolo. Non era un bambolotto che le bimbe usavano per imparare a fare le mamme, ma un’adulta legata alla cultura vestimentaria occidentale.

Quale ruolo ha l’arte nella tua vita?
Io seguo le arti, perché tutto è connesso, e le arti sono centrali nei miei studi e nella mia esistenza. Tutti i miei libri hanno una timeline dove con una tavola sinottica racconto ciò che è successo anno per anno perché la pittura, la musica, la danza e il costume sono strettamente correlati tra loro e concorrono a formare le tendenze e il tessuto di una società.

La colazione per te è…?
Il momento più importante della giornata. È un piacere fisico del quale non mi privo mai. Talvolta vado a dormire pensando: che bello, domani faccio colazione.

 

 


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