La Famiglia Garesio ha trasformato la passione per il vino in un’attività che punta sulla migliore produzione enoica. Plus Magazine ha incontrato Giovanna Garesio per conoscere questa bella realtà piemontese. Ripercorriamo la vostra storia?
È una storia recente, ma che affonda le radici agli inizi del secolo scorso, nella tradizione vinicola della mia famiglia, in Puglia da parte di madre e nell’Astigiano da parte di padre. Nonni e bisnonni che si sono occupati di vino con passione, un interesse che è nel nostro DNA e che ci ha portato, negli ultimi dieci anni, a creare le basi per un’innovativa azienda agricola, in Piemonte, con quasi 30 ettari vitati (non tutti produttivi, perché in parte stiamo estirpando e reimpiantando i vigneti più vecchi o meno interessanti sul fronte della qualità, oppure abbiamo appena piantato un vigneto di Pinot Nero in Alta Langa, per il famoso metodo classico…).

Comunque abbiamo iniziato con una grande sfida, quella del Nizza, la nuova DOCG del super Barbera, ufficializzata nel 2014: ci intrigava l’idea di contribuire al successo di un vitigno storico, il Barbera appunto, tradizionalmente lavorato male per fare solo quantità, mentre, con piccoli aggiustamenti, era possibile creare un grande vino… Ecco il miracolo: un nuovo, severissimo disciplinare, poca quantità con coraggiosi diradamenti in vigna, terreni selezionati e solo in pochi casi adatti a produrre Nizza…! Oggi siamo tra i migliori produttori, con il riconoscimento di 93 punti di Wine Spectator, ne facciamo circa 60mila bottiglie e siamo orgogliosi di essere tra i pochi, veri protagonisti di questa rivoluzione! Chi degusta per la prima volta questo nuovo Barbera ne rimane ammaliato! Ogni volta è una piacevole sorpresa! Credo sia una delle più importanti novità vinicole degli ultimi 30 anni in Piemonte!
E il Barolo, che l’anno scorso vi ha consacrato tra i migliori produttori con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso?

Se il Nizza era una sfida, il Barolo è la nostra certezza! Con questo “Re dei vini“, come spesso viene definito e che comunque è il vero leader italiano, che se la gioca alla pari con i grandi Bordeaux e Borgogna…, ebbene con questo vino si aprono tutte le porte del mondo, a iniziare dal nostro più grande mercato, quello americano. Facciamo soltanto 25mila bottiglie, ma nella nostra scuderia abbiamo uno dei più importanti Cru del Barolo, il mitico Cerretta, dal nome di una collina di pochi ettari che condividiamo con importantissimi produttori come Elio Altare e Giacomo Conterno, mentre per il Cru Gianetto siamo solo due produttori… Per il Barolo siamo in regime biologico, ma tutti i nostri vigneti sono condotti con pratiche agricole sostenibili.
Se dovesse presentare la sua azienda ai nostri lettori, dopo questa prima sintesi, su cosa vorrebbe insistere?
La cosa migliore sarebbe invitare tutti a visitare la nostra cantina, per rendersi conto dell’amore della mia famiglia verso questa azienda agricola. La cura dei particolari, dell’igiene, dei materiali e delle attrezzature (le nostre botti Stockinger per il Barolo sono tra le migliori al mondo…) i nostri vigneti del Barolo, intorno alla cantina, in una cornice di rara bellezza (mentre le vigne del Barbera Nizza sono a Castelnuovo Calcea, nelle colline che condividiamo con produttori straordinari come Coppo e Chiarlo). Abbiamo puntato tutto sulla qualità, con prezzi di buon senso: l’arroganza delle bottiglie da € 300 non ci appartiene, riteniamo di fornire uno straordinario vino a prezzi che tutti possono permettersi. Credetemi, come si suol dire, vale il viaggio!