Moby Dick City Blues
di Marco GK Gnaccolini e Cosimo Miorelli (Eris Edizioni)
In una metropoli-oceano che è tutte le città, dove la città di sopra e la città di sotto convivono e si ignorano, si guardano e si cercano, tutti vanno a Nantucket. Anche tu Ismaele – tu lettore – che non ci sei mai stato. È tempo di partire. Il Pequod, il palazzo maledetto, il palazzo-nave, ti aspetta con la sua ciurma di reietti e disperati. Basta vivere da ultimi, basta portare pizze in scooter e pescare pesci piccoli, è tempo di cacciare la balena bianca che solca questi cieli di fuoco. Che il Pequod parta, il vento è pronto. Per te lettore, Moby Dick City Blues sarà un viaggio straordinario, di poesia, colore ed emozione.
Nemici del popolo
di Emiliano Pagani e Vincenzo Bizzarri (Tunué)
Annibale non ha dubbi: i Nemici del popolo sono i padroni, quelli che vogliono chiudere la fabbrica. Ma un mese di sciopero ti sfinisce e tanti vorrebbero mollare. Come suo figlio Fabio, che pensa solo a Chiara, anche se lei l’ha lasciato. Chiara aspetta un figlio e lavora nel centro di accoglienza dove stanno per arrivare nuovi migranti. Anche loro, come Fabio e Chiara, vorrebbero una vita migliore di quella che si sono trovati. Ma quando i veri Nemici del popolo sono lontani e non si sa nemmeno bene chi siano, finisce che il tuo nemico diventa chi ti sta vicino, o chi incrocia il tuo cammino.
Gentlemind – Episodio 1 e 2
di Juan Diaz Canales, Teresa Valero e Antonio Lapone (Alessandro Editore)
Brooklyn, 1939. Arch è un illustratore in cerca di editore, Navit è la sua bellissima compagna e modella. Waldo è un avvocato senza scrupoli, ma non senza cuore. Sono loro i protagonisti principali di un’epopea in due volumi, ambientata in un’affascinante New York, che ruota attorno a “Gentlemind”, rivista per soli uomini che nessuno vuole, ma che tutti compreranno. Amore e gelosia, ambizione e giochi di potere, passione e rivalità, in un’intrigante narrazione che Juan Diaz Canales e Teresa Valero hanno tagliato su misura per la straordinaria eleganza dei disegni di Antonio Lapone.
La strada
di Manu Larcenet, dal romanzo di Cormac McCarthy (Coconino Press – Fandango)
Cielo di cenere e fumo, rovine, quel che resta dopo la fine di un mondo in cui un padre e suo figlio cercano ostinatamente di sopravvivere, sempre alla ricerca di cibo e di qualcosa da bere, nascondendosi dai predoni per non diventarne il pasto. Tutto quello che hanno – anche la speranza – sta nel carrello che trascinano nel viaggio verso sud, verso il caldo. Attorno a loro la paura… “Papà? Se stiamo per morire, me lo dici? Papà?”. “Non lo so… ma… non stiamo per morire.” Ma cos’altro potrebbe dire, in un mondo simile, un padre a suo figlio, per non fargli perdere la speranza? Una trasposizione straordinaria dal capolavoro di Cormac McCarthy, premio Pulitzer 2007.