Laureata in Psicologia dell’età evolutiva, la Dott.ssa Annalisa Ardizzone è psicologa e psicoterapeuta, oltre che perito del Tribunale in qualità di consulente tecnico del Giudice in ambito civile e penale. Dopo l’università ha conseguito prima una specializzazione di tipo adleriano e successivamente si è perfezionata in campo psicoanalitico. Da anni accoglie i pazienti – bambini, ragazzi e adulti – nel suo studio torinese, uno spazio luminoso e confortevole nella silenziosa piazza del Monastero.
Cos’è la psicoterapia?
È un percorso di conoscenza di sé, e di quello che fa stare male, fatto con un professionista che ha gli strumenti per supportare la persona. Lo psicoterapeuta deve tradurre il mondo dell’inconscio e portarlo a quello della coscienza. La psiche, infatti, ha un linguaggio suo e ogni azione o pensiero ha un significato profondo che necessita di tempo per essere capito.
Per lei, invece, quale significato ha?
È un arricchimento personale che mi permette di conoscere tanti mondi diversi e di confrontarmi con i problemi di ognuno. A livello umano, tra psicoterapeuta e paziente si crea infatti una relazione profonda.
Quali sono le problematiche più comuni del nostro tempo?
In base alla mia esperienza posso affermare che l’ansia e gli attacchi di panico, ma anche il malessere nelle dinamiche familiari, sono molto frequenti.
Ci descrive i sintomi di chi vive in uno stato di ansia?
Occorre distinguere tra l’ansia interna – che si manifesta con la preoccupazione, la tensione o l’apprensione verso qualcosa o qualcuno – e l’ansia a livello fisico che si manifesta con difficoltà respiratorie, tachicardia, disturbi del sonno e dell’alimentazione. Tutti i disturbi possono essere per eccesso o per difetto, per cui si può soffrire di insonnia o dormire troppo, non avere appetito o averne in maniera eccessiva.
Come si riconosce un attacco di panico?
I pazienti lo descrivono come un’esperienza forte e paralizzante, un’angoscia che provoca sudorazione e incapacità di capire cosa fare per reagire.
Perché le dinamiche familiari degenerano?
Perché spesso la coppia vive un conflitto causato dall’assenza di dialogo e di comprensione. Questo può essere causa di una serie di ripicche che vanno dall’utilizzo dei figli come strumento di ricatto al tradimento. In alcuni casi, invece, i partner vivono vite proprie all’interno della famiglia e coltivano interessi personali che non condividono con l’altro.
Come viene scelto uno psicoterapeuta?
Spesso tramite il passaparola. Sono stata contattata da ex pazienti che ho seguito quando erano piccoli e adesso hanno bisogno di supporto per i propri figli.
Quale consiglio dà a chi vorrebbe un consulto?
Non vergognarsi di chiedere aiuto. Al contrario, chi sceglie di andare da uno psicoterapeuta o da uno psicologo ha già fatto un enorme lavoro su di sé perché riconosce che esiste un problema e vuole risolverlo. Il professionista
non è un nemico, ma una figura alla quale accedere rispetto a ciò che non si sa.