di Erri De Luca
A quarant’anni dal processo che li ha visti uno nei panni del pentito che rivela i nomi, l’altro in quelli dell’accusato, due uomini si incrociano su un sentiero di montagna poco battuto. Il primo è vittima di un incidente, mentre il secondo chiama i soccorsi, ma non c’è più nulla da fare. Se ne occupa un magistrato che deve ricostruire, insieme al presente, anche un passato sconosciuto. Il magistrato scarta l’ipotesi dell’incidente perché per lui la coincidenza di quell’incontro in montagna è impossibile; l’uomo che ha di fronte gli risponde che impossibile è la definizione di un avvenimento fino al minuto prima che accada. Subito dopo diventa inevitabile. L’impossibile accade continuamente.
Pagina dopo pagina, ci si trova a mettere in dubbio anche le proprie più salde convinzioni, seguendo la voce pubblica e quella intima di un uomo coerente con se stesso, rigoroso eppure capace di infinita tenerezza, libero anche dentro una cella, proprio come in cima a una montagna.